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ALEXANDER ROMANOVSKY

(Concerto pianoforte)

Ludwig van Beethoven

Sonata n. 30 in mi maggiore; op. 109

Sonata n. 21 in do maggiore; op. 53, Waldstein

Sergei Rachmaninov

Variazioni su un Tema di Corelli (La Folia), op. 42

Études-Tableaux, op. 39


La stagione concertistica organizzata dall’Associazione Ferrara Musica arriva al quindicesimo appuntamento del suo cartellone portando sul palco del Teatro Comunale di Ferrara Alexander Romanovsky. Un programma di ampio respiro che dai primi decenni dell’Ottocento viennese con Beethoven ci porta fino agli anni della Grande Guerra, in Russia, con Rachmaninov. Quattro opere suonate al pianoforte magistralmente eseguite da un Romanovsky che è riuscito a ipnotizzare il pubblico con la sua tecnica; raccogliendo così spassionati e meritati applausi da un auditorio oltremodo entusiasta. Entusiasta era di sicuro anche il pianista di origini ucraine che non si è voluto fermare neppure alla riaccensione delle luci in sala regalandosi al pubblico per quattro esecuzioni fuori programma.

La serata si è aperta con la Sonata n.30 (op. 109), composta da Beethoven tra il 1819 e il 1820. Un balzo indietro di oltre quindici anni per arrivare al 1803-1804; anni di composizione della Sonata n.21 (Op.53) dedicata al conte Waldstein, suo celebre mecenate.

Dopo una breve pausa Romanovsky torna al suo pianoforte questa volta con la musica del compositore russo Sergei Rachmaninov. Lo spettacolo riprende dunque con le Variazioni su un tema di Corelli a cui Rachmaninov lavorò nel 1931. Il suo lavoro venne eseguito per la prima volta nello stesso anno a Montréal, in Canada. In merito alle variazioni Rachmaninov scrisse, circa due mesi dopo, una lettera a Nikolaj Metner che ben denota la difficoltà della composizione:

«Ho suonato le Variazioni circa quindici volte, ma di queste quindici esecuzioni solo una è stata buona. Le altre erano sciatte. Non riesco a suonare le mie stesse composizioni! Ed è così seccante! Non una volta le ho suonate tutte assieme. Mi facevo guidare dal tossire tra il pubblico. Ogni volta che i colpi di tosse sarebbero aumentati, avrei saltato la variazione successiva. Quanto il pubblico non tossiva le suonavo secondo il loro ordine. In un concerto, non ricordo dove – una piccola cittadina – i colpi di tosse erano così violenti che ho eseguito solo 10 variazioni su 20. Il mio record è stato a New York, dove ho suonato 18 variazioni. Comunque, spero che tu le suonerai tutte, e non “tossirai”.»

Per chiudere il programma, ma non la serata, Romanovsky propone l’op. 39 di Rachmaninov, soprannominata Études-Tableaux. Di nuovo un passo indietro di tre lustri per arrivare al biennio 1916-1917; anni di grande fermento e sconvolgimento in un continente devastato da una guerra senza precedenti. Sono però anche gli anni di grandi nomi tanto della scienza quanto dell’arte. Un contesto assai complesso anche in una Russia che si preparava ad una rivoluzione che, dopo una breve parentesi di circa cinque anni, avrebbe portato alla creazione dell’Unione Sovietica. Su questo sfondo Rachmaninov compone la sua seconda raccolta di studi per pianoforte.

Matteo Cucchi

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FERRARA: sinfonia n.9 in RE maggiore, 10 settembre 2022 http://classica.iteatridellest.com/2022/09/26/ferrara-sinfonia-n-9-in-re-maggiore-10-settembre-2022/ http://classica.iteatridellest.com/2022/09/26/ferrara-sinfonia-n-9-in-re-maggiore-10-settembre-2022/#respond Mon, 26 Sep 2022 08:24:47 +0000 https://classica.iteatridellest.com/?p=413 GUSTAV MAHLER Sinfonia n. 9 in re maggiore direttore Philipp Von Steinaecker Mahler Academy Orchestra   Originalklang-Project Strumenti originali Centro Culturale Euregio Dobbiaco GUSTAV MAHLER Kaliště, 1860 – Vienna, 1911   Teatro Comunale di Ferrara, 10 settembre 2022 L’Associazione Ferrara Musica ha inaugurato la stagione concertistica 2022/2023 portando sul palco del Teatro Abbado di Ferrara la Mahler Academy Orchestra. Sotto la capace direzione di Philipp von Steinaecker, l’orchestra ha eseguito

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GUSTAV MAHLER

Sinfonia n. 9 in re maggiore

direttore Philipp Von Steinaecker

Mahler Academy Orchestra

 

Originalklang-Project Strumenti originali Centro Culturale Euregio Dobbiaco GUSTAV MAHLER Kaliště, 1860 – Vienna, 1911

 

Teatro Comunale di Ferrara, 10 settembre 2022


L’Associazione Ferrara Musica ha inaugurato la stagione concertistica 2022/2023 portando sul palco del Teatro Abbado di Ferrara la Mahler Academy Orchestra. Sotto la capace direzione di Philipp von Steinaecker, l’orchestra ha eseguito la Sinfonia n°9 di Gustav Mahler adoperando gli strumenti del primo Novecento per i quali è stata composta la sinfonia stessa. Un approccio filologico, quello della Mahler Academy Orchestra, che ha certamente reso suggestivo ed accattivante l’ascolto da parte di un pubblico uscito oltremodo soddisfatto dal teatro. La scelta di un’esecuzione quanto più fedele alla prima del 1912, soprattutto in termini acustici, offre sicuramente un’esperienza unica nella quale lo spettatore ha modo di vestire i panni dello spettatore dell’epoca. D’altra parte tale approccio presenta certamente delle difficoltà oggettive manifestatesi non solo in alcune sbavature ma nella frequente accordatura degli strumenti nel corso della serata.

Diplomatosi al Conservatorio di Vienna in soli tre anni (nel 1878), Gustav Mahler ottiene numerosi consensi come direttore d’orchestra. All’apice della sua carriera, sul declinarsi del XIX secolo, riceverà l’incarico di direttore presso la Imperial Regia Opera di Corte viennese (oggi Wiener Staatsoper). Se come direttore in vita venne ampiamente apprezzato, tanto da divenire persino direttore musicale della New York Philharmonic, come compositore in vita non ricevette i dovuti apprezzamenti; le sue stesure erano infatti concentrate nei periodi di ritiro durante i quali era libero dagli impegni lavorativi che gravavano per tre quarti dell’anno. Mahler fu per questo un autore poco prolifico dal punto di vista quantitativo; una mancanza che ha saputo ben colmare con ammirevole creatività. All’interno delle sue dieci sinfonie (tra le quali l’ultima rimasta incompleta a causa della prematura morte dell’autore) Mahler ebbe l’intuizione di intrecciare la partitura orchestrale con lied all’interno delle partiture orchestrali. Canzoni, marce e valzer, da intendersi come elementi della vita quotidiana del tempo, si avvicinano dunque alla magnificenza più astratta rappresentata dall’esecuzione orchestrale. Una soluzione questa che dipinge il quadro di un mondo sempre più complesso come quello del primo Novecento; un mondo che già caricava le armi apprestandosi al primo conflitto mondiale che se anche Mahler non ebbe modo di vedere (poiché morì nel 1911) probabilmente intravide nelle tensioni globali già palpabili quand’era ancora in vita.

Se all’epoca la figura del Mahler compositore fu sottovalutata dal grande pubblico lo stesso non si può dire per alcuni circoli più ristretti di intellettuali. Nel contesto della Vienna imperiale a cavallo tra i due secoli Mahler divenne l’eroe dei cosiddetti secessionisti viennesi. Il suo volto venne infatti adottato da Gustav Klimt per raffigurare il protagonista del suo Fregio di Beethoven: uno dei dipinti più celebri del pittore all’interno del quale l’eroe è la personificazione dell’artista che lottando contro le forze ostili arriverà ad affermare il regno dell’arte con il suo abbraccio alla Poesia.

Tra il 1909 e il 1910 Mahler termina l’ultima delle sue sinfonie complete (come già detto, la decima rimarrà inconclusa) nella quale il compositore rinuncerà alla partitura canora concentrandosi su quella orchestrale. Conscio dei gravi problemi di salute che lo affliggevano, Mahler era ossessionato dalla caducità della vita umana e della sua in particolare. Il compositore boemo fu tutt’altro che un fervente religioso: nato da una famiglia ebraica si convertì senza grandi remore al cattolicesimo per accedere alla carica di direttore dell’attuale Wiener Staatsoper (carica naturalmente inaccessibile per un ebreo della Vienna imperiale) e anche da novello cristiano accettò i sacramenti più per necessità che per fede. Quello di Mahler non fu il timore di un giudizio divino al termine della sua vita terrena ma il timore dell’oblio dei sensi in primis e il timore di non riuscire a dare un senso alla propria esistenza. Una prospettiva materialista assai moderna che ha saputo calare nella sua angosciante nona.

Matteo Cucchi

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Concerto di Natale 2021 del Teatro alla Scala, a cura di Nicola Salmoiraghi http://classica.iteatridellest.com/2021/12/20/concerto-di-natale-2021-del-teatro-alla-scala-a-cura-di-nicola-salmoiraghi/ http://classica.iteatridellest.com/2021/12/20/concerto-di-natale-2021-del-teatro-alla-scala-a-cura-di-nicola-salmoiraghi/#respond Mon, 20 Dec 2021 15:01:07 +0000 http://classica.iteatridellest.com/?p=403 Teatro alla Scala, 18 dicembre 2021 Il cosiddetto Concerto di Natale del Teatro alla Scala, indisposto il previsto Alain Altinoglu con programma differente, si è tenuto nel segno di Riccardo Chailly e Čajkovksij. Il direttore musicale del Teatro si è assunto il compito di non mandare a vuoto il tradizionale appuntamento e ha presentato, del compositore russo, l’Ouverture-fantasia Romeo e Giulietta e la Sinfonia n. 4 in fa min. op.

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Teatro alla Scala, 18 dicembre 2021


Il cosiddetto Concerto di Natale del Teatro alla Scala, indisposto il previsto Alain Altinoglu con programma differente, si è tenuto nel segno di Riccardo Chailly e Čajkovksij. Il direttore musicale del Teatro si è assunto il compito di non mandare a vuoto il tradizionale appuntamento e ha presentato, del compositore russo, l’Ouverture-fantasia Romeo e Giulietta e la Sinfonia n. 4 in fa min. op. 36.

Come prima cosa la compagine scaligera si è presentata in grande spolvero, con una compattezza di suono e una tale ricchezza di colori in tavolozza da risultare un vero edonistico piacere per l’ascolto.

photo Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

Composta nel 1869, eseguita per la prima volta nel 1870 e rivista sino al 1880, Romeo e Giulietta è una sorta di poema sinfonico in forma sonata diviso in tre sezioni, ispirato agli amanti di Verona resi immortali dal genio di Shakespeare: la prima parte è dedicata alla figura di Frate Lorenzo, la seconda al primo incontro tra i due ragazzi e la terza alla loro passione.

Chailly ha eseguito la splendida pagina musicale con lucido trasporto e raffinata ricerca di bellezza sonora mai fine a sé stessa ma sempre nell’alveo di un racconto drammatico morbidissimo e intenso ad un tempo.

photo Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

La Sinfonia n.4 (prima esecuzione 1878) è stata, nella lettura di Chailly, una fotografia commossa e struggente della poetica di Čajkovksij. Il primo movimento, con un ineluttabile tema del destino che in qualche modo ricorda la Quinta Sinfonia di Beethoven, e stato un turbine sfinito e denso di malinconia, che avvolgendosi su sé stesso si scioglieva in lampi di sonorità ora dense, ora dolcissime, che è altro da slentate o languorose, così come sottile quasi fosse un inquieto brivido sottopelle era la strisciante malinconia, che in fondo è anche insinuante piacere, compagna di viaggio dell’anima, del secondo movimento.

Un vero capolavoro l’incalzante, danzante pizzicato degli archi del terzo celebre movimento, uno scintillio di euforia febbrile e irrequieta che rimbalzava sonorità ora trasparenti ora iridescenti che correvano a bruciarsi e dissolversi nel fuoco fervido e brillante, sempre però sottobraccio alla sensazione di una crepuscolare fatalità, del quarto.

photo Brescia e Amisano ©Teatro alla Scala

Riccardo Chailly ha restituito il mondo di Čajkovksij con un rigore intellettuale che trae origine dal fatto musicale per trasformarsi in palpitante sentimento (anche qui, si badi, non sentimentalismo) che appartiene, dapprima quasi inconsapevolmente e poi nelle profondità dell’intimo, ad ognuno di noi.

Altissima serata di musica accolta da un vibrante successo di pubblico.

Nicola Salmoiraghi

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Lang Lang alla Scala – a cura di Nicola Salmoiraghi, 3 dicembre 2021 http://classica.iteatridellest.com/2021/12/04/lang-lang-alla-scala-a-cura-di-nicola-salmoiraghi-3-dicembre-2021/ http://classica.iteatridellest.com/2021/12/04/lang-lang-alla-scala-a-cura-di-nicola-salmoiraghi-3-dicembre-2021/#respond Sat, 04 Dec 2021 15:19:33 +0000 http://classica.iteatridellest.com/?p=397 Teatro alla Scala, 3 dicembre 2021 Un successo a dir poco trionfale a Teatro gremito in ogni ordine di posti, ha accolto il recital pianistico di Lang Lang alla Scala. Il pianista cinese è uno dei più incredibili talenti musicali dei nostri tempi, anche se a molti dispiace per un suo marcato istrionismo nel porgersi e per una supposta superficialità nell’interpretazione. Molto, a mio avviso, nasce da preconcetti. Innanzitutto, in

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Teatro alla Scala, 3 dicembre 2021


Un successo a dir poco trionfale a Teatro gremito in ogni ordine di posti, ha accolto il recital pianistico di Lang Lang alla Scala. Il pianista cinese è uno dei più incredibili talenti musicali dei nostri tempi, anche se a molti dispiace per un suo marcato istrionismo nel porgersi e per una supposta superficialità nell’interpretazione. Molto, a mio avviso, nasce da preconcetti. Innanzitutto, in questo frangente, il lato se vogliamo “esibizionistico” era molto controllato, poi l’esecuzione era tutt’altro che esteriore o epidermica.

Lang Lang – photo Brescia e Amisano © Teatro alla Scala

Per iniziare Lang Lang ha proposto Arabeske di Schumann, brano del 1838 a schema di rondò, elegante, dalle sfumature pastellate, dove il cesello del ricamo dà la mano alla delicatezza del cantabile; Lang Lang ne ha dato un’interpretazione aerea, dolcissima e colloquiale, di rarefatto, segreto intimismo, in più di un momento toccante.

Ma tutti aspettavano le bachiane Variazioni Goldberg, monumentale, inventiva e sperimentale opera del compositore tedesco, tesa a sviscerare tutte le possibilità della musica per clavicembalo, pubblicate nel 1742. Trasportarle per pianoforte è una sorta di tradimento? Può essere, ma come tutti i tradimenti, affascina e conquista.

Le 30 variazioni su un Aria hanno avuto in Lang Lang un esecutore prodigioso per capacità tecnica e capacità di far scaturire dalla tastiera magie sonore; la stregonesca leggerezza con lui il pianista incrocia le mani ricamando, sbalzando, incidendo, scolpendo il flusso sonoro di Bach, sia nei momenti di più agitata vitalità che in quelli di sussurrato lirismo, fanno parte di un disegno interpretativo teso certamente a valorizzare il complesso intreccio strutturale dell’opera ma anche lo scavo di un’intelligenza musicale suprema che parla all’anima di ciascuno di noi. Bach, in questo straordinaria cattedrale di musica, racconta dell’inarrestabile scorrere della vita che gira intorno a sé stessa, tornando sempre allo stesso punto, attraverso vie differenti, dissimili ma in fondo uguali. La circolarità del destino del nostro essere umani. Lang Lang ci ha raccontato questo con profonda, umana partecipazione; la stupefacente bellezza e pulizia del suono, l’abilità tecnica, erano indissolubilmente unite alla “verità” della scrittura, quell’ineffabile attimo, insomma, che ci svela alla musica e fa sì che la musica ci guardi dritta negli occhi, riconoscendoci per ciò che siamo, Un’ora e quaranta di grandissima esecuzione che è stato anche un viaggio di scoperta interiore. Memorabile.

Lang Lang – photo Brescia e Amisano © Teatro alla Scala

Come bis una personale e fascinosa parafrasi del coro “Là sui monti dell’Est” dalla pucciniana Turandot, con un virtuosismo nelle riprese e variazioni da suscitare la sensazione di una vera e propria orchestra, e una insolita, nostalgica, dolente versione della beethoveniana Per Elisa.

Entusiasmo alle stelle per Lang Lang e per una grande serata di musica, in cui l’esteriorità non era proprio di casa,

Nicola Salmoiraghi

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NOVARA: Insieme per Genova, domenica 16 novembre 2018 http://classica.iteatridellest.com/2018/09/12/novara-insieme-per-genova-domenica-16-novembre-2018/ http://classica.iteatridellest.com/2018/09/12/novara-insieme-per-genova-domenica-16-novembre-2018/#respond Wed, 12 Sep 2018 15:25:32 +0000 http://classica.iteatridellest.com/?p=318 CONCERTO SINFONICO Domenica 16 settembre 2018 ore 21.00 Teatro Coccia di Novara INSIEME PER GENOVA   Novara, 11 settembre 2018. Novara si unisce a Genova attraverso la musica, universale connettore per esprimere la propria vicinanza ed il proprio sostegno alla Città di Genova e alle famiglie colpite dal crollo del ponte Morandi. Domenica 16 settembre ore 21 al Teatro Coccia, sarà il concerto sinfonico “Insieme per Genova” l’occasione per unirsi attorno alla Città di Genova

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CONCERTO SINFONICO

Domenica 16 settembre 2018 ore 21.00

Teatro Coccia di Novara

INSIEME

PER GENOVA

 

Novara, 11 settembre 2018Novara si unisce a Genova attraverso la musica, universale connettore per esprimere la propria vicinanza ed il proprio sostegno alla Città di Genova e alle famiglie colpite dal crollo del ponte Morandi.

Domenica 16 settembre ore 21 al Teatro Coccia, sarà il concerto sinfonico “Insieme per Genova” l’occasione per unirsi attorno alla Città di Genova e per dare un segnale concreto a sostegno dell’emergenza abitativa delle famiglie coinvolte attraverso la donazione dell’intero ricavo della serata al Comune di Genova.

Il prezzo del biglietto partirà da 10 euro ma ognuno potrà liberamente decidere di implementare la propria donazione.

 

I protagonisti della serata saranno la Cappella Musicale Del Duomo Di Novara, importante istituzione novarese che nasce nel 1564 con un’attività ininterrotta fino ad oggi con una sola pausa di silenzio tra il  1979 e il 1995  e che vede tra i suoi obiettivi primari il recupero delle opere di Isabella Leonarda (1620-1704), della cui opera omnia è prevista l’incisione discografica in venti volumi e venti CD con TACTUS di Bologna; l’ensemble è guidato dalla bacchetta di Paolo Monticelli, Direttore della Cappella Strumentale del Duomo di Novara e dei Musei della Canonica del Duomo di Novara, formatosi nel suo profilo musicale e musicologico tra Milano e Bologna, e due solisti di grande prestigio quali Irene Veneziano, pluridiplomata con il massimo dei voti presso le più importanti istituzioni musicali, vincitrice di importanti concorsi pianistici nazionali ed internazionali, semifinalista del Concorso internazionale Chopin 2010 di Varsavia, ed Enea Luzzani, giovane novarese primo flauto dell’Orchestra Sinfonica Città di Magenta, anch’esso vincitore di numerosi concorsi nazionali ed internazionali.

Il Programma, non a caso, è tutto mozartiano, e prevede l’esecuzione del Concerto per pianoforte e orchestra n. 23 in la maggiore K488 ed il Concerto per flauto e orchestra n. 1 in sol maggiore K313,musica questa di “purezza” assoluta, libera da etichette didascaliche o immagini iconografiche e per questo tanto più idonea al sorgere spontaneo dei più intimi sentimenti che ogni uomo genera posto di fronte ad un dolore tanto grande.

Biglietti online su www.fondazioneteatrococcia.it e presso la biglietteria del teatro, aperta da martedì a sabato 10.30 – 18.30

 

Programma

 

Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791)

 

Concerto per pianoforte e orchestra n. 23 in la maggiore K488

Irene Veneziano, pianoforte

 

Concerto per flauto e orchestra N.1 in sol maggiore K313

Enea Luzzani, flauto

 

Orchestra della Cappella Musicale del Duomo di Novara

Paolo Monticelli, direttore

 


CAPPELLA MUSICALE DEL DUOMO DI NOVARA

La Cappella Musicale del Duomo di Novara nasce nel 1564 grazie al lascito testamentario dell’Arcidiacono Melchiorre Langhi. L’attività musicale della Cappella si protrae ininterrotta fino al 1979, anno nel quale muore l’ultimo Maestro di Cappella, Luigi Sante Colonna. Nel 1995, dopo sedici anni di silenzio, rinasce per volontà del Vescovo Mons. Renato Corti con il nome di Cappella Strumentale del Duomo di Novara.  Negli oltre 4 secoli della sua storia, ha annoverato tra i suoi Maestri di Cappella personalità del calibro di Michele Varotto, Carlo Coccia, Saverio Mercadante e molti altri. La Cappella Strumentale sostiene e accompagna le solenni liturgie presiedute dal Vescovo e, nel contempo, affianca una intensa attività concertistica principalmente su due livelli: la riscoperta del patrimonio musicale antico della città da un lato e la produzione di nuova musica al servizio della Parola e della Liturgia. Insieme ai Piccoli Cantori del Duomo e ai Musei della Canonica del Duomo, è parte istituzionale della Fondazione Amici della Cattedrale di Novara. Con la sua rinascita, trova nuova vita la più antica Istituzione musicale di Novara e dell’intera Diocesi. Dal 2016 ha ripreso l’antico nome di Cappella Musicale del Duomo di Novara. Dal 1995 è diretta da Paolo Monticelli

Uno degli obiettivi primari della Cappella Musicale è il recupero delle opere di Isabella Leonarda (1620-1704), meglio conosciuta come “La Musa Novarese”. La sua musica è stata presentata in occasioni importanti e particolari, quali il Festival Internazionale “Donne in Musica” di Fiuggi, il Festival Internazionale “W. A. Mozart” di Lille (Francia), il Festival Internazionale di Lipsia (Germania), i Concerti per il Grande Giubileo dell’anno 2000 a Roma e il Festival di Musica Antica del Belgio. Oltre a numerosi concerti in Italia ed all’estero (Lipsia, Zeitz, Bruxelles, Torino, Roma…).

Ha inoltre registrato musiche di Leonarda per la Radio Vaticana ed ha inciso compact disc con antologie di musiche della stessa Leonarda, di Maurizio Cazzati, di autori italiani del primo barocco italico e la “Missa S. Francisci” di A. Sala. Dal 2004 è stato avviato un grande progetto per l’incisione discografica (con TACTUS di Bologna) e l’edizione critica (con la Libreria Musicale Italiana di Lucca) dell’opera omnia di Isabella Leonarda prevista in venti volumi e venti CD. I CD sono realizzati dalla Cappella Strumentale in collaborazione con i più prestigiosi gruppi di musica antica italiani; i venti volumi dell’edizione critica sono realizzati a cura del Direttore della Cappella Musicale Paolo Monticelli.

Nel 2005 la Cappella Strumentale è stata ospite della città di Los Angeles (California, USA) dove, dietro invito dell’UNESCO di Parigi, è stata invitata a presentare le musiche di Leonarda al Gran Gala di lunedì 3 ottobre al Teatro Ricardo Montalban di Hollywood.  Il 3 settembre 2006 in occasione dell’VIII Centenario dell’incoronazione della B.V.M. del S. Monte di Orta S. Giulio è stata eseguita in prima mondiale la Messa “Maria, Madre del Redentore” di A. Sala; mentre il 22 ha tenuto un concerto nel celebre teatro di Lipsia. E ancora, nel maggio 2007, tra i vari concerti emerge per importanza la prima mondiale, nel Duomo di Novara, dell’opera “Preghiera Infocata” su testo di S. Luigi M. Grignion de Montfort e sulla musica di A. Sala con la partecipazione straordinaria di Claudia Koll.

Anche il 2008 ha avuto il suo culmine in un’altra prima mondiale nella Collegiata di Varallo Sesia con l’oratorio “Haec Nova Jerusalem” con testi della S. Scrittura a cura di don Maurizio Gagliardini e la musica di A. Sala. L’opera è stata poi replicata a Gerusalemme il 28 giugno nella Cappella del Pontifical Institute Notre-Dame of Jerusalem Center.  La stagione dei grandi oratori prosegue nel 2010, quando, all’interno del progetto Passio, viene presentata per la prima volta nella storia della musica, in lingua italiana l’oratorio della Passione di N.S.G.C. secondo Luca; l’oratorio verrà poi replicato a Torino nel 2011 e a Milano nel 2012. Nel 2013 in occasione della chiusura dell’Anno della Fede, a Varallo, viene eseguito il “Credo” con musiche di A. Sala. Nel 2014 è stata presentata nel Duomo di Novara e in occasione del Progetto Passio la seconda Passione musicata da A. Sala: l’oratorio della Passione di N.S.G.C. secondo Giovanni. Nel 2016 è stata eseguita la Grande Messa in do minore di W. A. Mozart a conclusione del XXI Sinodo Diocesano. Nell’aprile 2017 la Cappella Musicale è stata inviata in Canada per una serie di concerti in occasione del 150° anniversario della Confederazione del Canada tutti con musiche di Leonarda. Nell’aprile del 2018 ha eseguito il concerto di chiusura di “Passio 2018” con un grande concerto sulla musica di G. F. Haendel.

 

PAOLO MONTICELLI – direttore

Nato a Busto Arsizio nel 1960, compie gli studi musicali e musicologici a Milano e Bologna.

Dal 1978 al 1990 è docente di Educazione musicale presso le scuole medie inferiori e superiori del milanese. Dal 1982 al 1989 è direttore dell’Orchestra da Camera di Gallarate.

Nel 1990 pubblica articoli sulla storia dell’organo in Italia e sulla Cappella Musicale del Duomo di Milano ed è Archivista dei fondi musicali nell’Archivio Storico Diocesano di Novara.

Nel 1995 collabora con due case discografiche come consulente nella presentazione dei brani musicali. Dallo stesso anno sino ad oggi è Direttore della Cappella Strumentale del Duomo di Novara. In questa veste ha diretto concerti in importanti festival internazionali quali quelli di Lille, Lipsia, Roma, Fiuggi, Bruxelles. Nel 2005 dietro invito dell’Unesco di Parigi ha diretto opere di Leonarda al World Forum On Music nel Ricardo Montalban Theatre di Hollywood Los Angeles.

Dal 1996 tiene conferenze sulla storia della musica e in particolare sulla Musa Novarese Isabella Leonarda.

Nel 1997 è stato Responsabile dell’archivio musicale del Capitolo Metropolitano della Cattedrale di Vercelli. Dal 1998 al 1999 ha l’incarico per lo studio dell’archivio musicale capitolare della Cattedrale di Casale Monferrato pubblicato sul volume a questa dedicato.

Dal 1998 a oggi è Direttore Artistico della Fondazione Amici della Cattedrale di Novara.

Ha pubblicato con la Cappella Strumentale otto CD, il primo per conto dell’Istituto dei Beni musicali in Piemonte diretto dal prof. Alberto Basso con musiche della compositrice novarese Isabella Leonarda (1620-1704) della quale ha curato la trascrizione e l’esecuzione.

Nell’ottobre 1998 ha pubblicato il volume monografico di Isabella Leonarda nel XVIII volume della collana Il Gridelino – quaderni di studi musicali – edito dal Centro Studi Piemontesi e dall’Istituto dei Beni musicali in Piemonte di Torino.

Dal 2000 è membro del Consiglio di Indirizzo nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università del Piemonte Orientale “Avogadro” di Vercelli e del Comitato d’onore della Fondazione Adkins-Chiti “Donne in Musica” di Roma, rappresentante in Italia per la musica delle donne dell’Unesco.

Nel 2005 e nel 2007 la pubblicazione dei primi due volumi dell’edizione critica dell’Opera omnia di Isabella Leonarda per i tipi della LIM di Lucca.

Nel 2006 per la collana “I Quaderni della Fondazione Adkins Chiti: Donne in Musica”, Atti del Convegno “In onore di Suor Isabella Leonarda”, pubblica la relazione “Isabella Leonarda: la Musa novarese” tenuta al Cenacolo di Montecitorio in Roma in occasione del terzo centenario della morte, Colombo, Roma, 2006.

Dal 2001 è inoltre Direttore dei Musei della Canonica del Duomo di Novara.

 

IRENE VENEZIANO – pianoforte

Irene Veneziano svolge intensa attività concertistica in tutto il mondo.

A Pechino è stata nominata membro onorario del Beijing Bravoce Music Club e in Perù ha ricevuto il titolo onirifico di “Visitante distinguida”.

Nel 2017 le è stato assegnato il Premio alla cultura nazionale “Toyp 2017” e inoltre è stata inserita nella mostra “Donne. Mujeres italianas que han cambiado la historia” a Logroño (Rioja, Spagna).

Nel gennaio 2011 ha debuttato al Teatro Alla Scala di Milano, con grande successo di pubblico e di critica.

Ha vinto una trentina di concorsi pianistici nazionali ed internazionali. E’ risultata semifinalista al prestigiosissimo “16th International Piano Competition F. Chopin” di Varsavia 2010 e finalista all’”International German Piano Award” di Francoforte 2015. Tra gli altri, il “Prix Jean Clostre” a Ginevra (2008), il secondo premio al “B&B International Piano Competition” di New York 2009, il premio “A. Casella” al “Premio Venezia”, 1° Premio ed assegnazione del “Grand Prix” per il punteggio più alto fra tutte le categorie al “Tim Torneo internazionale di musica” a Parigi 2012, il Premio Web al Concorso Pianistico Internazionale di San Marino 2012. E’ stata una dei sei pianisti scelti per la prestigiosa “Eppan Academy” 2012.

Ha suonato per Radio3 ai Concerti del Quirinale, tre volte per la Radio Suisse Romande a Ginevra, per Radio Clásica-Radio Nacional de España, per Radio Popolare e per Radio Classica di Milano. E’ stata intervistata da diverse radio (Radio3, RaiRadio1, PuntoRadio, MWRadio, Bluradio, RSI, Radio Popolare, Radio Abracadabra, Venice Classic Radio, Radio Energy, CKWR), riviste (LombardiaOggi, ViviLombardia, Suonare News, Nuove Dissonanze, Duemila, Il Giornale della Musica) e televisioni (RaiUno, AzzurraTv, TeleEtere, Antenna 5).

Si è diplomata con 10, lode e menzione all’Istituto Musicale Pareggiato “G. Puccini” di Gallarate (M° M. Neri). Nel 2008 ha ottenuto il Diploma Accademico di II livello al “G. Verdi” di Milano (M° Edda Ponti) con 110/110, lode e menzione. Il Diploma di Musica da Camera con menzione presso l’Accademia Internazionale di Imola (M° P. N. Masi e Trio Altenberg). Il Diploma del Corso di Perfezionamento Pianistico presso l’Accademia di S. Cecilia di Roma (M° S. Perticaroli) con 10 e lode. Le è stata inoltre assegnata la “Borsa di studio G. Sinopoli 2008″ per il miglior diplomato dell’Accademia, consegnatole dal Presidente della Repubblica al Quirinale. Nel 2009 ha infine conseguito il diploma di Didattica della musica a Milano.

Si è perfezionata con i Maestri A. Maffei, S. Perticaroli (anche al Mozarteum di Salisburgo), E. Fadini, M. Vidlund, M. Roscoe, F. Scala, J. Achucarro, D. Merlet, P. Gililov e K. Bogino.

Suona in duo stabilmente con il rinomato flautista Andrea Griminelli.

Ha collaborato con importanti musicisti tra i quali: i flautisti William Bennett, Davide Formisano, Andrea Oliva (1° flauto Orchestra di S. Cecilia di Roma), Michele Marasco (1° flauto ORT), Matteo Evangelisti (1° flauto Orchestra dell’Opera di Roma), Alice Morzenti (1° flauto dello Staatstheater di Norimberga), Angela Citterio (1° flauto Orchestra Pomeriggi Musicali di Milano), Marco Zoni (1° flauto Teatro Alla Scala di Milano), Silvia Careddu (1°flauto Wiener Symphoniker di Vienna), Paolo Taballione (1° flauto della Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera), Andrea Manco (1° flauto del Teatro alla Scala di Milano), Mario Caroli (Professore all’Académie Supérieure de musique di Strasburgo e alla Musikhochschule di Friburgo), Sebastian Jacot (Primo flauto della Gewandhausorchester di Lipsia); con i clarinettisti  Fabrizio Meloni (1° clarinetto del Teatro Alla Scala) e Marco Giani (1° clarinetto Orchestra Pomeriggi Musicali di Milano); con il 1° fagotto del Teatro Alla Scala Valentino Zucchiatti; con il 1° violoncello del Teatro alla Scala Massimo Polidori; con il quartetto Terpsycordes; con i violinisti Francesca Dego, Davide Alogna, Alessio Bidoli, Daniele Pascoletti (Concertino del Teatro Alla Scala); con la prima tromba della London Symphony Orchestra Philip Cobb; i cantanti Saimir Pirgu, Piero Mazzocchetti, Barbara Frittoli, Amii Stewart; il chitarrista Emanuele Segre; il pianista Bruno Canino.

Ha lavorato con i direttori d’orchestra: Yuri Bashmet, Stanislaw Kochanovsky, Pier Carlo Orizio, Ovidiu Balan, Reinhard Seehafer, Emmanuel Lahoz, Sergio Vecerina, Michele Brescia, Massimiliano Caldi, Giancarlo De Lorenzo, Stephanie Pradoroux, Franco Vigorito, Elena Casella, Roberto Misto, Roberto Bacchini, Sandro Pignataro, Luigi Di Fronzo, Massimo Alessio Taddia, Jader Bignamini, Roberto Pasquini, Keith Goodman, Vladimir Elner.

La rivista musicale Amadeus ha pubblicato nel 2015 un suo cd solistico (“Irene Veneziano live in Torino”) e uno in duo con violino dedicato a Ottorino Respighi; nel 2016 in copertina il suo cd solistico “Jeux d’eau”. Ha prodotto due cd solistici e un vinile. Ha inciso un Cd del compositore Franco Salaris, uno del compositore Alessandro Tetragoni e uno del compositore Remo Vinciguerra pubblicato da Edizioni Curci. L’Edizione musicale Vigormusic ha pubblicato la sua composizione “Rêve” per flauto e pianoforte e la sua composizione “Profumo” per pianoforte solo. La rivista Suonare News ha pubblicato un suo cd Demo per il Celviano Grand Hybrid della Casio in ottobre 2016. L’etichetta Velut Luna ha pubblicato in ottobre 2016 il cd a quattro mani con la pianista Eliana Grasso “Sortilèges”.

E’ docente di pianoforte principale presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Puccini” di Gallarate. E’ stata docente di pianoforte presso i Corsi Internazionali di Musica di Cutigliano 2011, presso i Corsi Piceno Classica di San Benedetto del Tronto 2012, 2013, 2014, 2015 e 2016, presso i corsi di Villa Durazzo di Santa Margherita Ligure 2012, 2013, 2014, 2015 e 2016, presso i corsi di Villa Magni a Pistoia 2013, 2016 e 2017, presso i Corsi Alte Note di Petralia Sottana 2013 e 2014, presso i Corsi di musica di Sciacca 2015 e 2016, e di Cagliari 2015; ha tenuto un Corso annuale di pianoforte presso la Scuola “A. Toscanini” di Verbania nell’anno accademico 2011/2012, ed un corso annuale presso la scuola “Dedalo” di Novara negli anni accademici 2012/2013, 2013/2014, 2014/2015, 2015/2016, 2016/2017. Ha svolto due masterclass anche per la Scuola di Musica Pietro Edo di Pordenone, per la Scuola di Musica di Ispra, tre masterclass per la Scuola di Musica “Ad Musicam” di Cesena, a Vallo della Lucania, a Eboli, per il Liceo Musicale di Omegna, per l’Accademia “C.Saint-Saens” di Crosio della Valle e per la Scuola di Musica di Parempuyre (Francia).

E’ stata chiamata in giuria al Concorso “Insieme per suonare cantare e danzare” di Omegna 2011, 2012 e 2017, come presidente di giuria al Concorso “Carlos Duarte” di Barazzo 2012,  in giuria al Concorso di Valstrona 2013, al III Concorso Musicale “Premio Salvatore Gioè” di Villarosa  2014, al Concorso Pianistico “Remo Vinciguerra” di Verona 2015 e 2017, al Concorso per giovani pianisti di Arcisate 2017, come presidente di giuria alla finale del 13° Concorso Nazionale “Musicantandoscuola” a Vallo della Lucania 2015, come presidente di giuria al I Concorso Internazionale “Città di Alessandria” 2015 e in giuria per il “Casio Talent Days” a Bonn, Augsburg, Daun e Halle (Germania) 2016, in giuria nel “Concorso per giovani pianisti” di Arcisate 2017.

È testimonial del pianoforte digitale ibrido Celviano Grand Hybrid della Casio.

È consulente artistico della stagione concertistica nelle oncolgie “Donatori di musica”.

È stata direttore artistico della Rassegna “Dalla lezione al concerto” organizzata in collaborazione con Fazioli Pianoforti presso lo Showroom Fazioli di Milano da novembre 2016 a maggio 2017.

 

ENEA LUZZANI – flauto

Enea Luzzani ha intrapreso lo studio del flauto fin da giovanissimo.

Ha conseguito il diploma nel 2009, la specializzazione in flauto nel 2012 e in didattica musicale nel 2014, tutti con il massimo dei voti e la lode. Ha seguito i corsi di perfezionamento di Michele Marasco a Firenze e di Andrea Oliva all’Accademia di Santa Cecilia a Roma e masterclass con Ancillotti, Klemm, Kuijken, Taballione, Ziegler e Zoni. Attualmente, con il sostegno della De Sono, frequenta il Master of Arts in Music Performance presso il Conservatorio della Svizzera Italiana, nella classe di Andrea Oliva.

Ha vinto premi in numerosi concorsi nazionali e internazionali: tra i più recenti, nel 2014, il Concorso flautistico Nazionale Emanuele Krakamp, il Premio Internazionale Crescendo e il Concorso Internazionale Riviera Etrusca.

Ha fatto parte del Trio Koinè con il quale ha vinto premi in concorsi nazionali e svolto attività concertistica.

Dal 2015 è primo flauto dell’Orchestra Sinfonica Città di Magenta, ruolo che aveva già ricoperto nell’Orchestra Giovanile Metropolitana di Milano.

È borsista De Sono dal 2015

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Teatro Coccia, Novara – Secondo Appuntamento CLASSICA Martedì 16 gennaio 2018, ore 21 http://classica.iteatridellest.com/2018/01/09/teatro-coccia-novara-secondo-appuntamento-classica-martedi-16-gennaio-2018-ore-21/ http://classica.iteatridellest.com/2018/01/09/teatro-coccia-novara-secondo-appuntamento-classica-martedi-16-gennaio-2018-ore-21/#respond Tue, 09 Jan 2018 14:39:36 +0000 http://classica.iteatridellest.com/?p=293 CONTATTI: EUROPA ITALIA AMERICA. DA GOETHE A MENDELSSOHN, DA DVOŘÀK A VITTORINI E PAVESE   Direzione MATTEO BELTRAMI e MANUELA RANNO ORCHESTRA SINFONICA MANTOVANA e ospite straordinaria LUCILLA GIAGNONI   Novara, 9 gennaio 2018. Secondo appuntamento con il cartellone Classica nella stagione 2017/2018 del Teatro Coccia di Novara. Prosegue il viaggio musicale in cui le orchestre sinfoniche incontrano grandi ospiti del teatro e della musica. Dopo il racconto su George Gershwin portato in scena da Ivano

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CONTATTI: EUROPA ITALIA AMERICA.
DA GOETHE A MENDELSSOHN, DA DVO
ŘÀK A VITTORINI E PAVESE

 

Direzione MATTEO BELTRAMI e MANUELA RANNO

ORCHESTRA SINFONICA MANTOVANA

e ospite straordinaria LUCILLA GIAGNONI

 

Novara, 9 gennaio 2018. Secondo appuntamento con il cartellone Classica nella stagione 2017/2018 del Teatro Coccia di Novara. Prosegue il viaggio musicale in cui le orchestre sinfoniche incontrano grandi ospiti del teatro e della musica. Dopo il racconto su George Gershwin portato in scena da Ivano Fossati e l’Orchestra Sinfonica Mantovana lo scorso 22 dicembre, martedì 16 gennaio 2018 alle 21 è il momento diContatti: Europa Italia America. Da Goethe a Mendelssohn, da Dvořàk a Vittorini e PaveseLa Sinfonica Mantovana esegue musiche di Mendelssohn e Dvořàk e l’attrice Lucilla Giagnoni interviene nel corso del concerto con brani tratti da testi di GoetheVittorini e Pavese.

A dirigere il concerto ci saranno “due mani”: Sinfonia n.4 “Italiana” di Mendelssohn sarà diretta da Manuela RannoSinfonia n.9 “Dal Nuovo Mondo” di Dvořàk sarà diretta da Matteo Beltrami.

La direzione artistica e musicale del Teatro Coccia hanno infatti voluto affidare la prima parte del concerto alla giovane direttrice siciliana e creare un legame tra le sonorità di Mendelssohn e la direzione d’orchestra. Un omaggio, cui si ispirerà anche Lucilla Giagnoni nell’intraprendere il suo percorso tra le parole di Goethe. La seconda parte è invece nella bacchetta di Matteo Beltrami che porterà a termine l’esecuzione e accompagnerà anche il pubblico all’interno dell’ascolto, interagendo con Lucilla Giagnoni e creando momenti di “dialogo” con l’Orchestra.

Biglietti dai 15,00 ai 30,00 euro presso la biglietteria del Teatro (Via Rosselli, 47 – Novara) e sul sitowww.fondazioneteatrococcia.it

MATTEO BELTRAMI

Diplomato in violino al Conservatorio “N. Paganini” di Genova e in Direzione d’Orchestra al Conservatorio G. Verdi di Milano, debutta a vent’anni come direttore a Genova eseguendo Il Trovatore di G. Verdi.

In oltre venti anni di carriera debutta quasi quaranta titoli operistici spaziando dal barocco a prime assolute di opere contemporanee dirigendo nella maggior parte dei teatri italiani (Teatro dell’opera di Firenze, San Carlo di Napoli, Massimo di Palermo, Carlo Felice di Genova, Filarmonico di Verona, La Fenice di Venezia, Verdi di Trieste, Regio di Parma, Valli di Reggio Emilia, Bellini di Catania, Coccia di Novara, Civico di Vercelli, Sociale di Como, Fraschini di Pavia, Grande di Brescia, Ponchielli di Cremona, Comunale di Treviso, Sociale di Rovigo, Verdi di Pisa, Del Giglio di Lucca, Goldoni di Livorno, Alighieri di Ravenna, Politeama Greco di Lecce, Stabile di Potenza, Della Fortuna di Fano, Ventidio Basso di Ascoli Piceno, Dell’aquila di Fermo, Pergolesi di Jesi, Ente De Carolis di Sassari, Dal Verme di Milano, Comunale di Vicenza, Festival della Valle d’Itria, Festival Verdi di Parma, Festival Puccini di Torre del Lago).

Non sono mancati prestigiosi impegni all’estero (Semperoper di Dresden, Staatsoper di Stuttgart, Aalto theater di Essen, Orchestra Sinfonica di Goyania, Teatro Arriaga di Bilbao, Teatro dell’Opera di Montpellier, Festival Spoleto/Charleston (U.S.A), Orchestra Filarmonica Nazionale Lettone, NWD Philarmonie, Orchestra Statale dell’Hermitage, Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, Staatsoper di Darmstadt, Staatsoper di Lubeck).

Docente dal 2007 al 2013 presso il Conservatorio di Musica di Potenza, è abitualmente invitato come membro della giuria in concorsi lirici.

Dal 2016 è direttore musicale del Teatro Coccia di Novara.

MANUELA RANNO

Il direttore d’orchestra Manuela Ranno nasce a Trapani nel 1987. Conclude con Lode e Menzione d’onore gli studi di Direzione d’orchestra, sotto la guida del M° C. Caruso, presso il Conservatorio V. Bellini di Palermo. Dopo aver terminato gli studi in lingue straniere, consegue nel 2011 il diploma di Canto lirico e successivamente la Laurea specialistica di Canto rinascimentale e barocco sotto la guida di Sonia Prina, con lode e menzione d’onore. Da alcuni anni segue ormai come Assistente il M° Matteo Beltrami, partecipando in opere, tra le quali, La Traviata, Il viaggio a Reims, Turandot e Le nozze di Figaro. Recente il debutto nella Sinfonia n° 9 di A. Dvorak presso il Conservatorio V. Bellini, e sempre a Palermo dirige lo Stabat Mater di Pergolesi e La serva padrona. Ha ricoperto l’incarico di M° rammentatore per la stagione musicale di Arezzo Festival e Assistente direttore presso il Luglio musicale trapanese dal 2015, affiancando numerosi direttori per le opere: Don Giovanni, Rigoletto, Turandot, Falstaff, Cendrillon, Madama Butterfly, L’heure Espagnole, La voix humaine e Lucia di Lammermoor. Presso il Teatro Massimo di Palermo per la produzione di Streghe di Venezia di P. Glass.

L’attività degli anni passati, in qualità di soprano, le ha consentito un approfondimento del repertorio vocale: all’età di 16 anni infatti, debutta con Il Piccolo Spazzacamino di B. Britten (reg. D. Micheletto, dir. L. Grassadonia) per poi proseguire con La Rondine (dir. S. Mercurio, reg. W. Kremer), Rigoletto (dir. E. Boncompagni, reg. M. Znaniecki) e l’Arca di Noè di B. Britten. Nel circuito As.Li.Co. canta The Fairy Queen di H. Purcell (reg. D.C. Colonna, dir. P. Bravo) e La cenerentola (reg.A.Ferrari,reg.S.Monti) mentre nell’opera Il Gatto con gli stivali di M.Tutino debutta il ruolo di Drusilla (dir. F. Maestri, reg. M.Pezzutti). Interpreta Lucy nel Telefono di G. Menotti (dir.G.Fratta) con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, mentre al Teatro Politeama di Palermo è Die Schlepptragerin nell’Elektra di Strauss (dir. E. Bernet), la Prima Donna nelle Convenienze ed Inconvenienze teatrali (reg. D. Livermore, dir. D. Lombardini) e Yvette e Georgette ne La Rondine (reg. E. Paterniti, dir. M.Colasanti). Canta anche con i Cameristi del Teatro Alla Scala a Milano (dir.A. Ferrari) e con il baritono R.Bruson in occasione dei 50 anni di carriera con l’Orchestra Sinfonica Sicilana. Interpreta il ruolo di Lisetta nella prima rappresentazione italiana de Gli equivoci nel sembiante di A. Scarlatti presso il Teatro dei differenti di Barga (dir. C.Ipata, reg. D. Muller) il ruolo di Arielle ne La Caduta di Gierusalemme di F.P.Colonna (dir. C.Ipata, reg. D.Muller) a cui segue un recital barocco con l’orchestra Auser musici presso il Barocco Festival Leonardo Leo. Debutta il ruolo di Maria Rosaria nell’opera Napoli Milionaria di N. Rota nei teatri di Lucca, Livorno e Pisa, sotto la direzione di M. Beltrami e la regia di F. Sparvoli. Al Baveno Festival veste i panni di Drusilla nell’Intermezzo La vedova Ingegnosa di Sellitti (dir. C. Astronio), mentre al Teatro Massimo di Palermo canta ne Il Combattimento di Tancredi e Clorinda (dir. I. Schifani, reg. M. Cuticchio). Presso il Teatro Coccia di Novara (reg. G. Solari, dir. M. Beltrami) canta il ruolo di Delia.

LUCILLA GIAGNONI

È sposata con un musicista, Paolo, e ha una figlia di ventun’anni, Bianca. I suoi insegnanti sono stati Vittorio Gassman e Jeanne Moreau. Ha lavorato con Gabriele Vacis, Marco Paolini, Eugenio Allegri, Laura Curino e anche con Luigi Squarzina, Franco Piavoli, Nicola Campogrande, Alessandro Baricco, Paola Borboni, Giuseppe Bertolucci, Katie Mitchell, Marco Balliani, Sebastiano Vassalli, Marco Ponti, Alessandro Benvenuti, Alessio Bertallot, Fabrizio Bosso, Antonella Ruggiero ecc … Ha scritto e realizzato spettacoli sul paesaggio della risaia, TERRA d’ACQUA, NUDO SU PAESAGGIO, ATLANTE.

Gli spettacoli che raccontano al meglio la sua ricerca oggi sono:

“CHIMERA”, “VERGINE MADRE”, “BIG BANG”, “APOCALISSE”, “ECCE HOMO” e “FURIOSA MENTE”

E poi le Meditazioni “LA MISERICORDIA”, “PACEM IN TERRIS”.

Gli spettacoli sono messi in onda dalla Rai e da diverse reti televisive private.

È autrice di trasmissioni radiofoniche RAI.

Insegna narrazione e comunicazione, dalla scuola Holden alle più importanti scuole di formazione per manager.

Novarese dell’anno 2017.

Dal 2016 è direttrice artistica del Teatro Faraggiana.

ORCHESTRA SINFONICA MANTOVANA

“LA SINFONICA MANTOVANA” nasce dalla volontà del Maestro Davide Foroni, che ne è il Presidente e Direttore Artistico, di creare a Mantova un’Orchestra stabile, formata da musicisti legati al territorio, in grado di realizzare eventi di altissimo livello qualitativo, degni di una città che ha giustamente conquistato il titolo di “Capitale della Cultura” e di un Teatro con una tradizione veramente importante, come quella che può vantare il Sociale.

Poteva sembrare un sogno irrealizzabile, quasi visionario, anche tenuto conto delle pessime condizioni in cui, purtroppo, vertono tante Orchestre e, più in generale, la cultura in Italia. Ma i sogni a volte si realizzano, soprattutto quando sono supportati dalla forza dell’amore e della passione.

L’entusiasmo del promotore, infatti, ha immediatamente contagiato gli altri musicisti, tutti professionisti con pluriennale esperienza nelle maggiori Orchestre italiane (solo per citarne alcune: Santa Cecilia, La Fenice, Arena) e internazionali, che hanno immediatamente aderito all’iniziativa, consapevoli di non entrare a fare parte di UN’Orchestra, ma di creare la LORO Orchestra.

Il concerto di debutto, avvenuto lo scorso 4 ottobre sotto la Direzione del M° Federico Mantovani, ha voluto essere un omaggio a Mantova e al Teatro Sociale, con l’augurio che i Mantovani arrivino a sentire l’Orchestra come parte integrante della Città e delle sue tradizioni culturali.

“La Sinfonica Mantovana” è, poi, tornata sul palco del Teatro Sociale il 10 febbraio per una serata densa di emozioni non solo musicali: l’evento, infatti, è stato finalizzato a raccogliere fondi per sostenere le iniziative del Soroptimist International a favore delle popolazioni terremotate. Il concerto, diretto dal M° Daniele Agiman, ha previsto due pagine celeberrime del repertorio sinfonico: la Sinfonia n° 9 detta “Dal nuovo mondo” e la “Rhapsody in Blue”, nella quale si è esibito come pianista solista il M° Leonardo Zunica, grande talento mantovano molto noto in tutta Europa.

A fare da trait-d’union tra i due capolavori sono state due composizioni di John Rutter, cantate dal coro del Liceo Musicale Isabella d’Este, diretto dal M° Romano Adami. Uno degli obiettivi che l’Orchestra si prefigge, infatti, è fare in modo che i giovani talenti mantovani, una volta terminato il loro ciclo di studi, possano trovare una realtà importante nella quale inserirsi, identificarsi e crescere professionalmente.

Lo stesso programma è stato riproposto, sotto la sapiente guida del M° Matteo Beltrami, lo scorso 23 maggio nel prestigioso Palazzo della Gran Guardia di Verona. Ancora una volta si è trattato di un evento in cui la cultura ha fatto da sostegno al sociale: la serata, infatti, è stata finalizzata a raccogliere fondi per dotare un Hospice di importanti macchinari, utili a rendere più lieve il fine vita di molti pazienti.

Pur essendo nata da poco, “La Sinfonica Mantovana” ha già fatto parlare molto di sé ed è già stata scritturata per eventi importanti che si realizzeranno il prossimo autunno.

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MITO SETTEMBREMUSICA 2017 19 GIORNI DI SUCCESSI NEL SEGNO DELLA NATURA http://classica.iteatridellest.com/2017/09/22/mito-settembremusica-2017-19-giorni-di-successi-nel-segno-della-natura/ http://classica.iteatridellest.com/2017/09/22/mito-settembremusica-2017-19-giorni-di-successi-nel-segno-della-natura/#respond Fri, 22 Sep 2017 11:25:50 +0000 http://classica.iteatridellest.com/?p=239   Milano e Torino unite attraverso 140 concerti   Documentario della RAI in onda dal 30 settembre su Rai5 L’undicesima edizione del festival MITO SettembreMusica, fortemente sostenuto dalle Amministrazioni di Torino e di Milano, si è chiusa il 20 settembre a Milano e il 21 settembre a Torino, con i concerti della Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly, ultimi successi di una manifestazione che ha registrato una serie di 76

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Milano e Torino unite attraverso 140 concerti

 

Documentario della RAI in onda dal 30 settembre su Rai5

L’undicesima edizione del festival MITO SettembreMusica, fortemente sostenuto dalle Amministrazioni di Torino e di Milano, si è chiusa il 20 settembre a Milano e il 21 settembre a Torino, con i concerti della Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly, ultimi successi di una manifestazione che ha registrato una serie di 76 sold out, seguita in totale da circa 82.000 spettatori con un riempimento medio delle sale dell’86%. Per tutti gli appuntamenti si è registrata una partecipazione convinta e consapevole del pubblico, sempre attento e vivace, carico di entusiasmo e particolarmente sensibile anche al repertorio barocco o quello contemporaneo che si sono definiti come attrattori di nuovo pubblico.

«Sono davvero soddisfatto – dice il direttore artistico Nicola Campogrande –: una partecipazione così numerosa ai 140 concerti in cartellone e questo altissimo numero di “tutto esaurito” confermano il desiderio di ascoltare musica classica, soprattutto se proposta in modo non banale, come MITO cerca di fare. Il pubblico, giorno dopo giorno, si è ritrovato a vivere un clima di forte coinvolgimento, anche per la presenza in platea di numerosi giovani; e gli stessi musicisti mi hanno confessato di aver suonato e cantato in modo particolarmente intenso, proprio per l’atmosfera attenta che si respirava. Certo, visti i bei risultati dello scorso anno, quando per MITO Open singing 25.000 persone si erano radunate per cantare in coro in piazza Del Duomo e in piazza San Carlo, mi è dispiaciuto che la pioggia a Milano abbia impedito la realizzazione all’aperto dei due concerti previsti, spostati al Teatro Dal Verme, e a Torino abbia scoraggiato l’affluenza in piazza San Carlo (dove comunque, nelle due serate con MITO Open Singing e con l’esecuzione della Nona di Beethoven, sono accorse 10.000 persone, un dato che mi pare particolarmente significativo nel momento storico che stiamo vivendo). Ma le 82mila presenze registrate, con una percentuale di riempimento delle sale cresciuta all’86%, mi sembrano un risultato eccellente».

Nell’arco di diciannove giorni, tenuti insieme dal tema “Natura” si sono succeduti 70 concerti per ogni città, con programmi musicali originali, creati appositamente per il festival, e proposti da alcuni dei più importanti musicisti del panorama internazionale, alternati alle forze musicali torinesi e milanesi di maggior prestigio che hanno unito simbolicamente le due città in un clima di gioia ed entusiasmo, sfidando talvolta un clima metereologico non favorevole e le severe norme di sicurezza cui la cronaca obbliga oggi le manifestazioni.

A Torino la realizzazione dei due concerti in piazza San Carlo, l’Open Singing e la Nona dei Ragazzi, ha assunto un valore ancora maggiore: attraverso la musica, la piazza è stata restituita ai cittadini in un’atmosfera serena e di grande coinvolgimento emotivo. Tutto ciò è avvenuto grazie allo sforzo organizzativo messo in campo da tutte le istituzioni per garantire le necessarie misure di sicurezza.

«Il Festival si è concluso con un successo – osserva il presidente Anna Gastel – di cui siamo tutti veramente contenti. Il format, inaugurato lo scorso anno ripartendo dalla musica classica in un equilibrato mix tra pezzi di repertorio e brani contemporanei, sembra aver definitivamente incontrato il favore di un pubblico attento e curioso che ha seguito con passione l’articolato e vario programma. Avvicinare con interesse ed emozione alla musica classica un pubblico eterogeneo e sempre più numeroso e giovane è la “missione” del nostro Festival».

Le pagine di 115 autori viventi insieme al grande repertorio classico e romantico, al moderno e a quello antico hanno segnato quest’edizione con 10 prime italiane e 7 assolute per un’offerta variegata che ogni ascoltatore ha potuto apprezzare in luoghi usuali o inconsueti, alcuni proprio da scoprire grazie alla musica.

Tra gli appuntamenti più apprezzati dal pubblico il concerto inaugurale della Gustav Mahler Jugendorchester diretta da Ingo Metzmacher, quello dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Mikko Franck, quello dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Semyon Bichkov, il concerto finale della Filarmonica della Scala guidata da Riccardo Chailly e quello di Salvatore Accardo con l’Orchestra da Camera Italiana. Ma enorme successo hanno avuto anche i concerti dei giovani artisti portati alla ribalta, dalla pianista cinese Zee Zee al tedesco Notos Quartet, e la riscoperta dell’oratorio barocco “Il diluvio” di Michelangelo Falvetti. Sold out anche diverse decine di altri concerti, sia nelle sale centrali che in quelle distribuite sul territorio delle due città e notevole successo degli spettacoli di teatro musicale destinati ai bambini e ai ragazzi.

I momenti più significativi del Festival sono stati oggetto di un documentario prodotto da Rai Cultura che andrà in onda su Rai5 sabato 30 settembre alle ore 22.50 con repliche domenica 1 ottobre alle ore 17.25, mercoledì 4 ottobre alle ore 11 e giovedì 5 ottobre alle ore 18.10). Radio3 Rai ha trasmesso in diretta o differita 8 concerti. La Rete Due della RTSI ha dedicato, durante la prima settimana del festival, una trasmissione speciale quotidiana di oltre due ore.

Anche quest’anno apprezzamento unanime per le brevissime presentazioni che hanno aperto ogni appuntamento musicale, affidate a Gaia Varon e Mattia Palma, a Milano e a Stefano Catucci e Carlo Pavese, a Torino.

Il Festival delle Città di Milano e Torino presieduto da Anna Gastel e con la direzione artistica di Nicola Campogrande, è realizzato dai Pomeriggi Musicali di Milano e dalla Fondazione per la Cultura di Torino con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ed è reso possibile anche grazie al prezioso contributo del partner Intesa Sanpaolo, che ha creduto al progetto sin dalla prima edizione, al sostegno di Compagnia di San Paolo e degli sponsor Pirelli e Fondazione Fiera di Milano.

 

www.mitosettembremusica.it

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TCBO: VIKTORIA MULLOVA RITORNA AL COMUNALE CON IL CONCERTO PER VIOLINO DI SIBELIUS SUL PODIO MICHELE MARIOTTI http://classica.iteatridellest.com/2017/04/21/tcbo-viktoria-mullova-ritorna-al-comunale-con-il-concerto-per-violino-di-sibelius-sul-podio-michele-mariotti/ http://classica.iteatridellest.com/2017/04/21/tcbo-viktoria-mullova-ritorna-al-comunale-con-il-concerto-per-violino-di-sibelius-sul-podio-michele-mariotti/#respond Fri, 21 Apr 2017 14:39:34 +0000 http://classica.iteatridellest.com/?p=183   Sabato 22 aprile ore 20:30, Teatro Comunale di Bologna È la grande violinista russa Viktoria Mullova la protagonista del sesto appuntamento della stagione sinfonica del Teatro Comunale di Bologna, in programma sabato 22 aprile 2017 alle ore 20:30 nella Sala del Bibiena. Sul podio dell’Orchestra del Comunale, con un programma tutto incentrato su Jean Sibelius, è impegnato il Direttore Musicale del teatro felsineo Michele Mariotti, reduce da un personale

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Sabato 22 aprile ore 20:30, Teatro Comunale di Bologna

È la grande violinista russa Viktoria Mullova la protagonista del sesto appuntamento della stagione sinfonica del Teatro Comunale di Bologna, in programma sabato 22 aprile 2017 alle ore 20:30 nella Sala del Bibiena. Sul podio dell’Orchestra del Comunale, con un programma tutto incentrato su Jean Sibelius, è impegnato il Direttore Musicale del teatro felsineo Michele Mariotti, reduce da un personale successo a Monaco di Baviera e a Bologna, dove ha diretto rispettivamente Semiramide e il dittico formato da La voix humaine e daCavalleria rusticana.

Vincitrice del primo premio al Concorso Sibelius di Helsinki a soli ventun anni e del concorso internazionale Čajkovskij nel 1982, Viktoria Mullova suona da oltre trent’anni nelle più prestigiose sale da concerto del mondo, dal Southbank di Londra alla Konzerthaus di Vienna e alla Carnegie Hall di New York, e con orchestre come la BBC Philharmonic Orchestra, l’Orchestre de Paris, la London Symphony Orchestra e la San Francisco Symphony, solo per citarne alcune.

Artista straordinariamente versatile, ha esplorato tanto il repertorio barocco – eseguito secondo la prassi dell’epoca – e classico, quanto quello moderno e contemporaneo, fino alle incursioni nella musica pop e jazz.

La solista russa – che suona uno Stradivari del 1723 e un Guadagnini del 1750 – interpreterà il Concerto in re minore per violino e orchestra op. 47 di Jean Sibelius, caposaldo della letteratura violinistica, composto tra il 1903 e il 1904, e rivisto nel 1905.

Nel segno di Sibelius si svolge anche la seconda parte del concerto, con la Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 43, caratterizzata da un colore più classico che romantico e da alcuni squarci luminosi, quasi mediterranei, che sembrano rievocare il soggiorno a Rapallo durante il quale il compositore finlandese la scrisse.

Il concerto sarà registrato e trasmesso in differita da Radio3.

Il prossimo appuntamento con l’Orchestra del TCBO diretta da Michele Mariotti è sempre al Teatro Comunale venerdì 28 aprile, con musiche di Webern, Schubert e Mendelssohn.

I biglietti del concerto (da 30 a 15 euro) sono in vendita online e presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna. Informazioni su www.tcbo.it.

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RAN JIA DEBUTTA CON L’ORCHESTRA RAI DIRETTA DA KRISTJAN JÄRVI http://classica.iteatridellest.com/2017/04/07/ran-jia-debutta-con-lorchestra-rai-diretta-da-kristjan-jarvi/ http://classica.iteatridellest.com/2017/04/07/ran-jia-debutta-con-lorchestra-rai-diretta-da-kristjan-jarvi/#respond Fri, 07 Apr 2017 14:12:47 +0000 http://classica.iteatridellest.com/?p=171 Martedì 11 aprile a Torino e in diretta su Radio3 Replica mercoledì 12 aprile   “È una grande sfida tra il pianista e l’orchestra, che si combatte – o meglio si ‘concerta’ – attraverso complicatissime soluzioni ritmiche, affidate ora al solista, ora all’intera orchestra, ora a piccoli gruppi strumentali”. Con queste parole la pianista Ran Jia descrive il Concerto n. 4 in sol minore op. 40 per pianoforte e orchestra

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Martedì 11 aprile a Torino e in diretta su Radio3

Replica mercoledì 12 aprile

 

“È una grande sfida tra il pianista e l’orchestra, che si combatte – o meglio si ‘concerta’ – attraverso complicatissime soluzioni ritmiche, affidate ora al solista, ora all’intera orchestra, ora a piccoli gruppi strumentali”. Con queste parole la pianista Ran Jia descrive il Concerto n. 4 in sol minore op. 40 per pianoforte e orchestra di Sergej Rachmaninov: opera sofferta, completata nel 1926 ma rivista più volte dal compositore fino al 1941, due anni prima della sua morte. La giovane interprete cinese la affronta insieme all’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai martedì 11 aprile alle 20.30 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, in collegamento diretto su Radio3.

Scoperta in Europa nel 2008 grazie a una tournée che lasciò sbalorditi sia il pubblico sia la critica, Ran Jia è nata a Shanghai dove ha iniziato a studiare pianoforte all’età di tre anni, debuttando come solista a sette. Notata per la sua straordinaria capacità interpretativa nelle sonate di Schubert, è stata definita dal grande compositore Tan Dun come “una poetessa del pianoforte con un eccezionale talento nel fare musica”.

Sul podio dell’Orchestra Rai torna il direttore americano di origine estone Kristjan Järvi, che nella seconda parte del concerto propone la Symphonia Domestica op. 53 di Richard Strauss:grandiosa pagina sinfonica scritta tra il 1902 e il 1903, con la quale il compositore dipinge un brillante ritratto di se stesso e della sua famiglia.

Il concerto è replicato mercoledì 12 aprile alle 20.00. Le poltrone numerate, da 30 a 15 euro (ridotto giovani con meno di trent’anni) sono in vendita sia online sia presso la biglietteria dell’Auditorium Rai. Un’ora prima dei due concerti sono messi in vendita gli ingressi non numerati a 20 e 9 euro.

Informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osn@rai.it – www.osn.rai.it.

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PIACENZA: ORCHESTRA DEL CONSERVATORIO NICOLINI, 9 aprile 2017 http://classica.iteatridellest.com/2017/04/07/piacenza-orchestra-del-conservatorio-nicolini-9-aprile-2017/ http://classica.iteatridellest.com/2017/04/07/piacenza-orchestra-del-conservatorio-nicolini-9-aprile-2017/#respond Fri, 07 Apr 2017 10:53:18 +0000 http://classica.iteatridellest.com/?p=166 Domenica 9 aprile alle 17 alla Sala dei Teatini per  la Rassegna cameristica “Allegro con brio” ORCHESTRA DEL CONSERVATORIO NICOLINI Domenico TONDO direttore Fiorenzo RITORTO corno Tatiana ALQUATI arpa Clarissa BEVILACQUA violino   PROGRAMMA  W.A. MOZART Concerto per corno e orchestra n. 4 K 495 Allegro moderato / Romanza: Andante / Rondò: Allegro vivace F.A. BOIELDIEU Concerto in tre tempi per arpa e orchestra Allegro brillante / Andante, lento /

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Domenica 9 aprile alle 17 alla Sala dei Teatini

per  la Rassegna cameristica “Allegro con brio”

ORCHESTRA DEL CONSERVATORIO NICOLINI

Domenico TONDO direttore

Fiorenzo RITORTO corno

Tatiana ALQUATI arpa

Clarissa BEVILACQUA violino

 

PROGRAMMA

 W.A. MOZART

Concerto per corno e orchestra n. 4 K 495

Allegro moderato / Romanza: Andante / Rondò: Allegro vivace

F.A. BOIELDIEU

Concerto in tre tempi per arpa e orchestra

Allegro brillante / Andante, lento / Rondeau (Allegro agitato)

SCHUBERT

Ouverture D591 op. 170 in do maggiore “nello stile italiano”

DE SARASATE

Zingaresca (Gypsy Airs) op. 20 per violino e orchestra

Moderato / Lento / Allegro molto vivace


Prosegue domenica 9 aprile alle ore 17 alla Sala dei Teatini la rassegna cameristica aperta alla città ad ingresso gratuito “Allegro con Brio”, organizzata dalla Fondazione Teatri di Piacenza in collaborazione con il Conservatorio di Musica Nicolini di Piacenza.

Il concerto vedrà protagonista l’Orchestra del Conservatorio Nicolini, diretta da Domenico Tondo, e i giovani solisti Fiorenzo Ritorto (corno), Tatiana Alquati (arpa) e Clarissa Bevilacqua (violino), in un suggestivo programma che spazierà dal Concerto per corno e orchestra n.4 K 495 di Mozart al Concerto in tre tempi per arpa e orchestra di Boieldieu, dall’Ouverture D591 op.170 in do maggiore di Schubert alla Zingaresca op.20 per violino e orchestra di De Sarasate.

I tre solisti, pur giovanissimi, hanno già ottenuto premi e riconoscimenti importanti e hanno suonato in prestigiosi Teatri, rassegne ed eventi internazionali.

 

Fiorenzo Ritorto si è diplomato in corno a soli 16 anni con il massimo dei voti, la lode e menzione d’onore presso il Conservatorio Nicolini di Piacenza, con Alfredo Pedretti. Già vincitore di numerosi concorsi nazionali e internazionali. Ha frequentato masterclass con i maestri: Dale Clevenger, Bruno Schneider, Fergus Mcwilliam, Roberto Miele, Frøydis Ree Wekre, Stephan Jeziersky, Johannes Hinterholzer, Stephan Dohr (primo corno dei Berliner Philharmoniker). Ha suonato come corno solista in numerosi teatri e sale da concerto: Auditorium del Conservatorio Nicolini, Teatro di Mirandola, Sala Mozart di Bologna, Auditorium di Cremona, Palazzo Comunale di Locri, Accademia Filarmonica di Bologna, Aschau in Germania. Ha collaborato con il Teatro Municipale di Piacenza. Ha all’attivo numerosi concerti con varie formazioni cameristiche con cui ha anche vinto la borsa di studio “Trio Pakovsky”. Ha collaborato come primo corno alla tournée a Trieste e in Serbia con l’Orchestra Nazionale dei Conservatori nel 2015, e alla serata di gala del “Premio Claudio Abbado” al Teatro Argentina di Roma. Ha collaborato con l’Orchester Brucker Akademie Muncher presso la Herkulessaal di Monaco di Baviera. Attualmente si sta perfezionando con Nury Guarnaschelli presso la Brass Academy di Alicante (Spagna).

Tatiana Alquati, nata a Piacenza, inizia gli studi con Ester Gattoni; a otto anni è ammessa al Conservatorio Nicolini con Anna Maria Restani, si trasferisce poi al Conservatorio Marenzio di Brescia per studiare con Anna Loro, con la quale si è diplomata nel 2009, a 17 anni, con il massimo dei voti, la lode e menzione speciale. Si è laureata con il massimo dei voti in Master biennale di arpa con Cristina Bianchi alla Hochschule für Musik und Theater di Monaco di Baviera. Ha conseguito la laurea in Musica da Camera con 110 e lode e menzione speciale con Marco Decimo al Conservatorio Nicolini. Descritta dalla critica come un’enfante prodige dell’arpa, oggi, a 24 anni ha ottenuto grandi riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali. Nel 2014 è la prima italiana a vincere l’International Competition Golden Harp di San Pietroburgo; da due anni è invitata dalla Petersburg Philharmonic Orchestra e dalla Mariinsky Orchestra. Nel 2015 è stata in tournée a Reggio Emilia, Brescia, Bergamo, Baku, Izmir, Bologna e al Concerto del 1° giugno al Quirinale con la Cherubini diretta da Riccardo Muti. Ha registrato per la Radio Vaticana. Ha suonato sotto la direzione di Redik, Corti, Heinymann, Chailly, Bignamini, Billi, Grazioli, Fisch, Kawka, Paszkowsky, Pretto, Marshall. Prima Arpa dell’ Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole dal 2010 al 2013, ha vinto la Borsa di Studio Professori d’Orchestra dell’ Accademia del Teatro alla Scala nel biennio 2011/13. Prima arpa e arpa solista della Filarmonica del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, Prima arpa dell’Orchestra Filarmonica Italiana, è stata prima parte della Cherubini diretta da Muti, e vincitrice dell’audizione per Prima arpa dell’Orchestra Toscanini. Collabora con l’ORT di Firenze, la Symphonischen Orchester München, LaVerdi di Milano, la Filarmonica Rossini di Pesaro, la Camerata di Prato. Il 22 giugno 2016 in occasione della Festa della Musica, a Montecitorio, la Presidente Laura Boldrini le ha conferito la medaglia della Camera.

Clarissa Bevilacqua ha quindici anni e inizia a studiare il violino all’età di cinque. Debutta come solista al Pritzker Pavilion di Chicago davanti a migliaia di persone a nove anni. Ha tenuto recital a Chicago, Parigi, Weimar, Milano, Firenze, Piacenza, Varese, Genova, Terni e Cremona. Ha suonato alla Carnegie Hall di New York. È stata invitata nell’ambito delle stagioni di concerti della Società Umanitaria, Fondazione La Società dei Concerti, Serate Musicali alla Società del Giardino, Filarmonica Umbra, Museo Casa Pogliaghi, Nuovi Talenti al Tempio e Orchestra Filarmonica dei Navigli. Si è esibita alla Camera dei Deputati e al MiBACT a Roma, a Chicago durante la Mayoral Inauguration Ceremony e al Summit NATO, in una serata riservata a Capi di Stato e Dignitari. Clarissa è stata nominata ‘Breaking Ground Artist’ da Picosa Chicago, ‘Giovane Talento’ al Sony Classical Talent Scout e si è aggiudicata la Borsa di Studio Giovanni Guadagnini del Rotary Club Valtidone. Ha ottenuto premi e riconoscimenti in svariate competizioni nazionali e internazionali. Attualmente studia con Maria Luisa Ugoni presso il Conservatorio Nicolini di Piacenza, dove frequenta il terzo anno del Triennio Accademico, e con Daniele Gay a Milano. È stata allieva di Olga Kaler della DePaul University School of Music di Chicago e di David Taylor, New Music School Violin Faculty and Chicago Symphony Orchestra Assistant Concertmaster. Suona un violino “Stradivari Cremonese 1715” creato appositamente per lei dal Maestro Liutaio Daniele Scolari nel 2013.

 

 

 

 

 

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