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«Ecco una sonata che darà filo da torcere ai pianisti, quando la eseguiranno tra cinquanta anni», poche parole che racchiudono tutta l’amarezza di Beethoven nel consegnare al suo editore, siamo nel 1819, una sonata che mai avrà il piacere di ascoltare. “Che cos’è il genio?”, recita la voce fuori campo del Perozzi nell’indimenticabile capolavoro cinematografico di Monicelli, “È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione”. E proprio la fantasia e la velocità di esecuzione furono motivo di lamentazioni da parte degli esecutori contemporanei al grande genio di Beethoven. Ma il genio non è soltanto questo. Il genio è soprattutto trovarsi a vivere la propria esistenza con largo anticipo sui quei tempi che la vedrebbero quale ordinaria, o poco più. Ma tale fu il suo genio, o forse troppa la sua umiltà, da indurlo a pronosticare il periodo fin troppo breve di cinquanta anni, dopo i quali la sua musica sarebbe risultata tanto ordinaria da poter essere eseguita senza difficoltà alcuna. Di fatto, a distanza di duecento anni, in attesa che si desse inizio all’esecuzione della sua Prima e Settima sinfonia al Teatro Coccia di Novara, ho potuto intercettare i gesti e le parole di un giovanissimo e appassionato studente di musica che spiegava i virtuosismi richiesti da alcuni movimenti “innaturali” con l’archetto. Ma cosa c’è in Beethoven che non si può trovare in nessun altro compositore del suo tempo? Di certo egli segna il passaggio definitivo dalle leziosità del barocco all’impeto del romanticismo. Altrettanto certo è che questo non sarebbe bastato a fare la differenza. Occorre vi sia molto di più a che il Personaggio e la sua Musica entrino nel novero dei maggiori esponenti di tutti i tempi. Passino la stravaganza, la presunta misantropia, eccetera, eccetera… di fatto quel che dovrebbe catalizzare l’attenzione sono l’assoluta unicità delle sue vicissitudini ed il conseguente prodotto artistico. Personalmente quello che mi domando è se non fu proprio il suo più grave difetto a forgiare la sua grandezza: la sordità. Chi può dire se potendo ascoltare gli esecutori non si sarebbe arreso conformando le sue composizioni alle esigenze del proprio tempo, divenendo in tal modo uno solo tra i tanti. Beethoven vive la sua esistenza lontano dall’influenza dei “rumori” del suo tempo, e forse, a suo modo li descrive con la sua Musica, dove si possono udire chiari i suoni dei fermenti dell’illuminismo così come quelli delle cannonate delle armate francesi di Napoleone, e ancora la passione impetuosa e ardente, quasi oscena, dei suoi amori. Egli non ascolta nessun’altro che sé stesso, dapprima perché non può, poi dopo una lunga meditazione sul suicidio, è probabile che più non lo volesse. Chiuso ermeticamente nel suo universo esclusivo compie un’autentica trasmutazione delle personali gioie e amarezze in composizioni musicali fuori del tempo e senza tempo. Oggi Ludwig van Beethoven, già tanto amato e a fasi alterne bistrattato nel suo tempo, è comunemente riconosciuto tra i primissimi geni del genere umano, frequentemente e più o meno bene eseguito. “Più o meno bene” però non è quanto richiesto dal Maestro Matteo Beltrami, direttore musicale del Coccia di Novara, che per questa rappresentazione ha voluto che le porte dell’ingresso artistico si aprissero all’organico della blasonata orchestra de I Virtuosi Italiani. A presentare la serata il giornalista e scrittore Gianluigi Nuzzi, noto al pubblico televisivo non soltanto per la trasmissione Intoccabili in onda su La7 e per Quarto Grado in onda su Rete4, bensì per l’inchiesta sul Vaticano e la sua vicinanza al Papa emerito Benedetto XVI. Giusto appunto su questo argomento e sugli scandali relativi alla pedofilia, Nuzzi ha voluto richiamare l’attenzione del pubblico, invitandolo a tenere alta la guardia. Ratzinger nonché Benedetto XVI, che a suo dire, oggi passeggia tra i giardini vaticani, che cordialmente incontra le persone, e ama passare le giornate al pianoforte tra le note di Mozart e Beethoven, perché è nell’arte che l’uomo incontra il divino. Organico ridotto a 38 elementi (trai quali sole quattro donne… e si sente dire: “ma le quote rosa?”) di ottimi e concentratissimi orchestrali che danno il meglio di sé centrando in pieno l’obbiettivo pur trovandosi alle prese con due differenti opere nella stessa serata. Di fatto la Prima e la Settima presentano stili che vanno dal classicheggiante in cui si sentono ancora presenti le influenze di Haydn al romantico del compositore maturo e perfettamente identificato nello stile del suo tardo periodo. Dal suo canto, il Maestro Matteo Beltrami, dalla fucina del podio intende e riesce a forgiare una dinamica che incanta l’ascoltatore proiettando, metaforicamente, indimenticabili immagini di quei sentimenti che con grande probabilità furono dell’autore stesso. Ahimè, appuntamento disertato dal pubblico novarese che a stento è riuscito a riempire la platea del teatro, e a torto! Complice e galeotta la serata infrasettimanale, ma per i fortunati che hanno avuto l’ardire di presentarsi all’appello il premio è stato quello di partecipare ad una esecuzione di tutto rispetto. Prolungati e insistenti gli applausi alla ribalta, tali da esigere un bis puntualmente concesso, se pur con le strenuate forze di chi ha già dato tanto e nel migliore dei modi.

Roberto Cucchi

(foto Mario Finotti)

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i Virtuosi Italiani: PIACENZA, 18 Marzo – NOVARA, 22 Marzo 2017 http://classica.iteatridellest.com/2017/03/06/novara-i-virtuosi-italiani-22-marzo-2017/ http://classica.iteatridellest.com/2017/03/06/novara-i-virtuosi-italiani-22-marzo-2017/#respond Mon, 06 Mar 2017 16:18:34 +0000 http://classica.iteatridellest.com/?p=108 Matteo Beltrami, direttore Anna Maria Chiuri, mezzosoprano Programma: R.Wagner: Idillio di Sigfrido G.Puccini: I crisantemi G.Mahler: Sinfonia n.4 (nella trascrizione di Klaus Simon) BIGLIETTI NOVARA QUI I Virtuosi Italiani, complesso nato nel 1989, è una delle formazioni più attive e qualificate nel panorama artistico internazionale. Attualmente è considerato il complesso italiano che più si sta distinguendo per l’eccellente livello artistico prodotto in questi ultimi anni, per le idee musicali innovative

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Matteo Beltrami, direttore
Anna Maria Chiuri, mezzosoprano

Programma:
R.Wagner: Idillio di Sigfrido
G.Puccini: I crisantemi
G.Mahler: Sinfonia n.4 (nella trascrizione di Klaus Simon)

BIGLIETTI NOVARA QUI

I Virtuosi Italiani, complesso nato nel 1989, è una delle formazioni più attive e qualificate nel panorama artistico internazionale.
Attualmente è considerato il complesso italiano che più si sta distinguendo per l’eccellente livello artistico prodotto in questi ultimi anni, per le idee musicali innovative e per le strategie manageriali dimostrate. A documento di ciò a disposizione un’ampia rassegna stampa.
Una acclamatissima tournée in Sud America, ha confermato I VIRTUOSI ITALIANI come l’ensemble strumentale italiano più credibile a livello internazionale per le proprie interpretazioni del repertorio italiano e straniero consacrandolo quale ambasciatore della Cultura e della Musica italiana nel Mondo.
In questi più di vent’anni di attività, sempre maggiore attenzione è stata riservata ad una scelta di repertorio sempre mirato al coinvolgimento di un pubblico sempre più vasto con una particolare attenzione ai giovani. In questa direzione sono nati proprio gli ultimi progetti realizzati: ”MOZartoons “ ( una famosa opera mozartiana resa multimediale con una messa in scena attraverso dei cartoni animati disegnati ad hoc), “Evolution” con Giovanni Allevi, “Jazz Lightning” con il pianista jazz Uri Caine, un progetto in esclusiva con Cesare Picco dedicato al più antico e importante romanzo della cultura giapponese “Genji Monogatari”, “ Back to Bach” con il famoso trombettista jazz Paolo Fresu e altri.
L’internazionalità e la versatilità dell’attività de I Virtuosi Italiani fungono ormai da volano per il turismo nonché per lo sviluppo economico del territorio in cui operano.

Tra gli impegni recenti più rilevanti dell’ultimo triennio si segnalano il Concerto per il Senato della Repubblica Italiana e trasmesso in diretta da RAI 1, il “Concerto per la Vita e per la Pace” eseguito a Roma, Betlemme e Gerusalemme e trasmesso dalla RAI in Mondovisione, il Concerto presso l’ Aula Paolo VI (Aula Nervi) alla presenza del Santo Padre Benedetto XVI, il debutto alla Royal Albert Hall di Londra , una tournée in Estonia che li ha visti partecipare, per la seconda volta in pochi anni, al noto Barokkmuusika Festival.

I Virtuosi Italiani dal 2011 sono complesso residente con una Stagione Concertistica a Venezia nella Chiesa dell’Ospedale della Pietà, luogo in cui Antonio Vivaldi per tutta la sua vita suonò, insegnò e diede la luce a tutte le opere.
Questi ultimi anni sono stati fino ad oggi ricchi di impegni e soddisfazioni. A partire dai progetti “Jazz Lightning” con il famoso pianista statunitense Uri Caine e “Back to Bach” con il trombettista jazz Paolo Fresu che ha visto I Virtuosi Italiani protagonisti nei più prestigiosi Teatri e Società di Concerto italiane e svizzere, e naturalmente la Stagione Concertistica a Verona, oltre a numerose altre tournèe sempre Italia, ma anche all’estero (Polonia, Spagna, Europa dell’Est, Stati Uniti, Tunisia, Sud America, Cina e Giappone) e nuove incisioni discografiche.
I concerti de I Virtuosi Italiani sono sempre stati coronati da entusiastici consensi di critica e di pubblico.
Così scrive Enrico Girardi sul “Corriere della Sera”: «I Virtuosi Italiani sono un ensemble di assoluto valore. Affrontano il barocco, il classico e il contemporaneo non solo con disinvoltura, ma con una grinta, uno smalto e una “adrenalina”che produce vita e tensione senza portare oltre i limiti di una saggia pertinenza stilistica».

I Virtuosi Italiani si sono esibiti per i più importanti teatri e per i principali enti musicali italiani e stranieri quali il Teatro alla Scala, il Teatro Dal Verme e la Sala Verdi a Milano, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro La Fenice, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il Teatro Comunale di Modena, il Teatro Regio di Parma, il Teatro Filarmonico di Verona, l’Arena di Verona, l’Associazione Barattelli di L’Aquila, l’Unione Musicale di Torino, l’Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, il Teatro alla Pergola di Firenze, la Società Filarmonica di Roma e molti altri.
Numerose le tournées all’estero: Francia (Festival Pablo Casals di Prades, Festival Berlioz, Aix-en-Provence, Bordeaux), Germania, Svizzera, Spagna, Portogallo, Inghilterra (Londra Royal Albert Hall), Polonia, Lituania, Lettonia, Finlandia, Slovenia (Festival Internazionale di Lubiana), Russia (San Pietroburgo, Mosca Sala Grande del Conservatorio Tchaikovsky, Sala Tchaikovsky della Filarmonica), Iran, Corea e Stati Uniti d’America (New York, Los Angeles, Philadelphia), Paesi Baltici.
Ultima, ma solo in ordine cronologico che li ha visti protagonisti nei più importanti Teatri e ospiti delle più prestigiose stagioni concertistiche in Sud America (Buenos Aires -Teatro Coliseo, Rosario – Teatro El Circulo,Mendoza – Teatro Indipendencia, Montevideo –Teatro Solis solo per citarne alcuni).
L’attività discografica è ricchissima, con più di 100 cd registrati per le maggiori case discografiche ed oltre 500.000 dischi venduti in tutto il mondo. Nel 2004 hanno conseguito con il suo leader Alberto Martini il prestigioso premio “Choc de la musique” assegnato da Le Monde de la Musique per la superba interpretazione delle opere di F. A. Bonporti.
Tra le numerose incisioni per Sony BMG, Chandos, Emi, Tactus, Naxos, Arts e Dynamic spicca, nella doppia veste di direttore e solista in prima mondiale, l’integrale dell’opera di F. A. Bonporti, per la quale ha ricevuto vari premi discografici, tra i quali: “Cinque stelle – Premio Goldberg” della omonima rivista tedesca, il “Diapason d’or” della rivista francese Diapason, “Choc de la Musique” della rivista francese Le Monde de la Musique, oltre a vari “5 Stelle” della rivista italiana Musica.
Tra le ultime uscite discografiche (dicembre 2012), un CD interamente dedicato a musiche di Philipp Glass per la Casa Discografica americana Orange Mountain Music e la prima registrazione mondiale in tempi moderni delle Cantate di Nicolò Porpora per soprano e archi, per Brilliant Classic.
L’attenzione de I Virtuosi Italiani alla ricerca filologica li ha condotti ad esibirsi nel repertorio barocco e classico anche su strumenti originali, adottando le accordature ed i temperamenti adeguati.
Proprio in quest’ambito nel gennaio del 2013 sono usciti due DVD per UNITEL CLASSICA con le opere di G.B. Pergolesi “Il Prigionier Superbo”, “La Serva Padrona” e “La Salusitia, dirette da Corrado Rovaris.

Nel segno della versatilità che contraddistingue la filosofia del gruppo significativo è altresì l’interesse da sempre dimostrato per il repertorio di confine, strada che I Virtuosi Italiani hanno seguito al più alto livello collaborando con artisti del calibro di Chick Corea, Goran Bregovic, Michael Nyman, Ludovico Einaudi, Franco Battiato, Giovanni Allevi, Uri Craine, Paolo Fresu, Cesare Picco e Antonella Ruggiero.
I Virtuosi Italiani sono ideatori ed interpreti di due stagioni musicali a Verona: il “Festival Atlantide” al Teatro Nuovo e la “Stagione Concertistica” giunta alla XV edizione, che si svolge nei prestigiosi spazi della Sala Maffeiana, del Teatro Filarmonico e del Palazzo della Gran Guardia. A questa viene affiancata, da qualche anno, una Stagione di Musica Sacra con il contributo e il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona e con la collaborazione del Museo Diocesano d’Arte di San Fermo.
L’impostazione artistica vede come figura cardine quella del Konzertmeister Alberto Martini.
Il Direttore principale ospite è Corrado Rovaris.
Da ottobre 2011 il violinista Pavel Berman ricopre il ruolo di solista- principale ospite.
Nel maggio 2009, SUONARE NEWS, una delle riviste musicali italiane più diffuse e lette, ha dedicato a I VIRTUOSI ITALIANI la sua copertina, un cd in allegato ed un ampio servizio all’interno come anche la rivista specializzata ARCHI MAGAZINE ha fatto nel numero di luglio 2009.

MATTEO BELTRAMI – direttore
Diplomato in violino al Conservatorio “N. Paganini” di Genova e in Direzione d’Orchestra al Conservatorio G. Verdi di Milano, debutta a vent’anni come direttore a Genova eseguendo Il Trovatore di G. Verdi.
In diciassette anni di carriera debutta quasi quaranta titoli operistici spaziando dal barocco a prime assolute di opere contemporanee dirigendo nella maggior parte dei teatri italiani (Teatro dell’opera di Firenze, San Carlo di Napoli, Massimo di Palermo, Carlo Felice di Genova, Filarmonico di Verona, La Fenice di Venezia, Verdi di Trieste, Regio di Parma, Valli di Reggio Emilia, Bellini di Catania, Coccia di Novara, Civico di Vercelli, Sociale di Como, Fraschini di Pavia, Grande di Brescia, Ponchielli di Cremona, Comunale di Treviso, Sociale di Rovigo, Verdi di Pisa, Del Giglio di Lucca, Goldoni di Livorno, Alighieri di Ravenna, Politeama Greco di Lecce, Stabile di Potenza, Della Fortuna di Fano, Ventidio Basso di Ascoli Piceno, Dell’aquila di Fermo, Pergolesi di Jesi, Ente De Carolis di Sassari, Dal Verme di Milano, Comunale di Vicenza, Festival della Valle d’Itria, Festival Verdi di Parma, Festival Puccini di Torre del Lago).
Non sono mancati prestigiosi impegni all’estero (Semperoper di Dresden, Staatsoper di Stuttgart, Aalto theater di Essen, Orchestra Sinfonica di Goyania, Teatro Arriaga di Bilbao, Teatro dell’Opera di Montpellier, Festival Spoleto/Charleston (U.S.A), Orchestra Filarmonica Nazionale Lettone, NWD Philarmonie, Orchestra Statale dell’Hermitage, Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, Staatsoper di Darmstadt, Staatsoper di Lubeck, Paphos Opera Festival).
Docente dal 2007 al 2013 presso il Conservatorio di Musica di Potenza, è abitualmente invitato come membro della giuria in concorsi lirici.
Dal 2016 è direttore musicale del Teatro Coccia di Novara.

ANNA MARIA CHIURI – mazzosoprano
Originaria dell’Alto Adige, Anna Maria Chiuri si è diplomata al Conservatorio di Parma e perfezionata con Franco Corelli. Collabora con prestigiose istituzioni come la Scala di Milano, la Fenice di Venezia, il Maggio Musicale Fiorentino, l’Accademia di Santa Cecilia a Roma, i teatri Massimo di Palermo, Regio di Torino, San Carlo di Napoli, l’Opera Festival di Avenches, il Grand Théâtre di Ginevra, l’Opéra Royal de Wallonie a Liegi, l’Oper Leipzig, Opernhaus Zürich, e a Mosca, Palm Beach, Tel Aviv, Tokyo, e più recentemente con la Metropolitan Opera di New York. Grazie al timbro brunito e all’ampia estensione vocale canta importanti ruoli come Amneris in Aida, Azucena ne Il trovatore, Santuzza in Cavalleria rusticana, Zia Principessa in Suor Angelica, Principessa di Bouillon in Adraina Lecouvreur, Carmen, Dalila in Samson e Dalila, Ortrud in Lohengrin, Fricka in Rheingold e Walküre, Herodias in Salome, Clitemnestra in Elektra. Svolge un’intensa attività concertistica con un vasto repertorio che spazia dalla musica del Settecento fino a quella contemporanea, e comprende compositori come Bach, Vivaldi, Mozart, Rossini, Verdi, Bruckner, Wagner, Mahler, Strauß, De Falla, per citarne solo alcuni. Si è esibita al Rudolfinum di Praga con il Requiem di Verdi con la Czech Philharmonic Orchestra, nel Te Deum di Bruckner e nel Requiem di Mozart a Firenze con la direzione di Mehta, in Ein Sommernachtstraum di Mendelssohn a Parma con la direzione di Temirkanov, Les Troyens di Berlioz con la direzione di Soudant al Teatro Bellini di Catania, Das Lied von der Erde di Mahler con la Belgrad Phiharmonic Orchestra e con la Filarmonica Toscanini, la Nona Sinfonia di Beethoven a Torino con la direzione di Noseda, i Wesendonck Lieder di Wagner al Festival di Ravello. Più recenti le sue esibizioni al Lincoln Center di New York, al Festival di Edimburgo, alla Carnegie Hall di New York, all’Harris Theater di Chicago, alla Roy Thomson Hall di Toronto, all’Ann Arbor Hill Auditorium e al Palau de la Musica di Barcellona con la direzione di Noseda.

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