Mariss Jansons torna alla Scala con il Symphonieorchester des Bayerischer Rundfunks

By La Redazione|23 Gennaio 2017|PUBBLICITA'|0 comments

 

 Il grande Maestro dirige la Nona di Mahler domenica 5 febbraio

in uno degli appuntamenti sinfonici più importanti della Stagione.

 

Tra i grandi direttori del nostro tempo Mariss Jansons, in gioventù allievo di Swarowsky e di Karajan e assistente di Mravinsky, Direttore del Concertgebouw dal 2004 al 2015 e del Bayerischer Rundfunk dal 2004, è uno dei più difficili da ascoltare in Italia, dove è presente solo in rare occasioni. È quindi un’occasione preziosa e importante il concerto che lo vedrà, il prossimo 5 febbraio alle ore 15, dirigere la Sinfonia n° 9 di Gustav Mahler alla testa di una compagine come il Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, universalmente riconosciuta tra le migliori del mondo. La tournée internazionale del Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks si apre il 29 e 30 gennaio al Musikverein di Vienna per proseguire il 31 alla Philharmonie de Paris, il 2 febbraio a Wrocław, il 3 a Katovice e, dopo la tappa del 5 alla Scala, il 6 alla Philharmonie de Luxembourg, per concludersi il 7 febbraio al Concertgebouw di Amsterdam.

Il concerto cade a pochi giorni dal ritorno alla Scala di Riccardo Muti con la Chicago Symphony Orchestra, e dai concerti della Stagione Sinfonica del Teatro con la Filarmonica della Scala diretta da Zubin Mehta, cui seguiranno dal 13 marzo quelli diretti da Myung-Whun Chung: un avvio d’anno che vede sul podio sinfonico in rapida successione il gotha mondiale dei direttori (ricordiamo anche la Stagione della Filarmonica, diretta il 30 gennaio da Riccardo Chailly) e che conferma la politica di ospitalità alla Scala delle maggiori orchestre internazionali avviata con il Festival delle Orchestre in occasione di Expo.

L’ultimo concerto del Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks alla Scala era stato nel marzo scorso con la Sinfonia n° 7 “Leningrado” di Šostakovič, sempre con Mariss Jansons sul podio. In precedenza occorre risalire al maggio 2007, quando l’Orchestra inaugurò il ciclo di ospitalità internazionali nella stagione della Filarmonica. Mariss Jansons era stato invece protagonista di un’indimenticabile esecuzione della Terza Sinfonia di Mahler alla testa dei Wiener Philharmoniker il 25 giugno 2015 nell’ambito del Festival delle Orchestre internazionali per Expo.

Figlio del direttore d’orchestra Arvid Jansons, Mariss Jansons studia violino e pianoforte a San Pietroburgo, e direzione d’orchestra dal 1969 a Vienna e Salisburgo sotto la guida di maestri del calibro di Hans Swarowsky e Herbert von Karajan, che lo avrebbe voluto come assistente ai Berliner Philharmoniker. Jansons vince il concorso Karajan nel 1971 ma non ha il permesso di espatriare verso l’Occidente; nel 1973 è scelto dal leggendario Evgenij Mravinskij come suo assistente alla Filarmonica di San Pietroburgo. Direttore principale della Oslo Philharmonic dal 1979 al 2000, l’ha portata al livello delle migliori orchestre internazionali; nel frattempo è stato anche Direttore ospite principale della London Philharmonic, e Direttore musicale della Pittsburgh Symphony dal 1997 al 2004. Dal 2003 è alla guida del Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, con il quale si è esibito nelle maggiori capitali musicali del mondo e ha partecipato a numerosi festival. Ospite regolare dei Wiener Philharmoniker, ha diretto il concerto di Capodanno nel 2006.

Fondato nel 1949, il Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks ha avuto come direttori principali alcune delle più grandi bacchette del Novecento: Eugen Jochum, Rafael Kubelík, Sir Colin Davis, Lorin Maazel. Fin dalla sua nascita si è imposta sulla scena internazionale grazie alla straordinaria ampiezza del suo repertorio e del suo spettro sonoro. Grazie ad essa il pubblico di Monaco ha assistito a concerti straordinari di musica contemporanea in cui gli stessi compositori erano sul podio: Stravinskij, Hindemith, Boulez, Berio… Negli ultimi anni ha anche cercato nuovi approcci alla musica antica e ha collaborato frequentemente con esperti come Hengelbrock, Harnoncourt e Koopman.

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