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Sala Verdi<\/span><\/h3>\n

Conservatorio di Milano\u00a0<\/span><\/h3>\n

ORCHESTRA ANTONIO VIVALDI<\/strong><\/p>\n

DIRETTORE LORENZO PASSERINI<\/strong><\/p>\n

\n

Flauto e Ottavino\u00a0SARAH RULLI<\/strong>
\nViolino\u00a0DINO DE PALMA<\/strong>
\nVideo designer\u00a0LEANDRO SUMMO<\/strong>
\nScenografa\u00a0VALENTINA SAVINO<\/strong>
\nInstallazioni\u00a0NICOLA D\u2019AGNELLI<\/strong><\/p>\n

Programma<\/p>\n

R. DI MARINO\u00a0<\/strong>
\nQuattro cartoline dall\u2019Italia per flauto, ottavino e archi\u00a0Roma – Amalfi – La leggenda di Maja – Paese in festa<\/em>
\nA. PIAZZOLLA\u00a0<\/strong>
\nPrimavera porte\u00f1a
\n\u00a0 \u00a0M. RICHTER\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0<\/strong>
\nEstate
\n\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 P. GLASS\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0<\/strong>
\nAutumn
\n\u00a0 \u00a0 \u00a0 A. VIVALDI\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0<\/strong>
\nInverno<\/p>\n<\/div>\n

di Antonio Cesare Smaldone<\/strong><\/p>\n

\n

\"\"Quando leggiamo proposte di cartellone che prevedono l\u2019esecuzione delle famigerate \u201cStagioni\u201d la reazione istintiva pu\u00f2 essere generalmente di due tipi: una mano in fronte per il disappunto suscitato da situazioni improvvisate, oppure l\u2019interesse dato da esecuzioni che promettono una rispondenza filologica. Per ci\u00f2 che concerne le \u201cStagioni\u201d che abbiamo avuto interesse a seguire in Sala \u201cG. Verdi\u201d non ci siamo trovati n\u00e9 nel caso uno n\u00e9 nel caso due, avendo partecipato ad una opzione tre che rivela un progetto di pi\u00f9 ampio respiro dalla connotazione interessante. Il filo conduttore dato, prevedeva: quattro stagioni, quattro compositori, quattro cartoline dall\u2019Italia. La serata si \u00e8 aperta con \u201cQuattro cartoline dall\u2019Italia\u201d di Roberto Marino (compositore del 1956): \u201cRoma\u201d, \u201cAmalfi\u201d, \u201cLa leggenda di Maja\u201d e \u201cPaese in festa\u201d sono dei piccoli quadri descrittivi molto ben organizzati, sia per successione che per costruzione, nei quali \u00e8 dato al Flauto traverso e all\u2019Ottavino (a seconda dei casi) il ruolo di \u201cVoce recitante\u201d che spieghi all\u2019ascoltatore il disegno espressivo che rappresenta i vari luoghi\/situazioni. In questo compito la flautista Sarah Rulli<\/strong> ha offerto una prova molto convincente, cos\u00ec come testimoniato da una calorosa accoglienza del pubblico e, altrettanto, dal bel ricordo lasciatoci. In questa prima composizione che costituisce il progetto \u201cQuattro per quattro\u201d, cos\u00ec come in quelle che seguono, la presenza di un solista non soltanto interagisce con la giovane e interessante Orchestra \u201cAntonio Vivaldi\u201d<\/strong> ma viene supportata e spiegata molto intensamente\u00a0 dal gioco di proiezioni del Video Designer Leandro Summo<\/strong> sulle Scenografie di Valentina Savino<\/strong>. L\u2019effetto \u00e8 quello di un coinvolgimento spaziale completo, dal Palco alla Sala durante le esecuzioni e, per bilanciamento, dalla Sala al Palco al momento dei convinti applausi. La seconda tappa del progetto prevede, dopo le cartoline italiane, l\u2019esplorazione delle quattro Stagioni attraverso quattro autori che, per Stile ed Epoca, rappresentano a loro volta delle stagioni della musica molto diverse tra loro.<\/p>\n

\"\"

da sinistra: Dino De Palma, Sarah Rulli, Lorenzo Passerini<\/p><\/div>\n

\u201cPrimavera porte<\/em>\u00f1a<\/em>\u201d di Astor Piazzolla, \u201cEstate<\/em>\u201d di Max Richter, \u201cAutumn<\/em>\u201d di Philip Glass, \u201cInverno<\/em>\u201d di Antonio Vivaldi. Se noti a tutti sono il primo e l\u2019ultimo lavoro, meno lo sono quelli centrali: altro punto di interesse del progetto. In questa serie di Stagioni il violino solista di Dino De Palma<\/strong> svolge sia il ruolo descrittivo che gli \u00e8 affidato dalla partitura attraverso un\u2019esecuzione sicura e ricca di preziosi dettagli, sia quello di ispirazione per la scelta dei colori e delle inflessioni che la Direzione Musicale di Lorenzo Passerini<\/strong> va efficacemente ad infondere con chiaro coinvolgimento all\u2019Orchestra \u201cA. Vivaldi\u201d sempre rispondente e con diverse punte di nota. Il susseguirsi delle Stagioni naturali assume il significato, grazie alla gi\u00e0 citate proiezioni, di incedere armonico delle Stagioni della vita. Avvicinamenti, allontanamenti, sprazzi di luce e profondit\u00e0 delle ombre seguono perfettamente il gioco musicale molto ben operato da Passerini e De Palma cos\u00ec da trasporre il pubblico in una condizione di personale e complice riflessione. L\u2019operazione parrebbe semplice ma, proprio per la natura degli argomenti musicali trattati, non lo \u00e8: il rischio di cadere nella banalit\u00e0 \u00e8 molto alto in questi casi. Tutt\u2019altro che banali sono i musicisti in scena, e, altrettanto stimolanti e ben giocate sono le rese \u201csceniche\u201d nella loro composizione e successione. Una Serata Musicale che trova il consenso del pubblico e la felice impressione dei numerosi \u201caddetti ai lavori\u201d presenti. Una serie di cartoline e di Stagioni che hanno coinvolto e dato modo ad ognuno dei presenti di viversi in maniera personale il proprio percorso di vita. Bello!<\/p>\n

Milano 21 gennaio 2019<\/p>\n