“Quattro per quattro”: alle Serate Musicali in Sala “G. Verdi” un format originale che spiega le stagioni della vita.

By La Redazione|28 Gennaio 2019|recensione|0 comments

Sala Verdi

Conservatorio di Milano 

ORCHESTRA ANTONIO VIVALDI

DIRETTORE LORENZO PASSERINI

Flauto e Ottavino SARAH RULLI
Violino DINO DE PALMA
Video designer LEANDRO SUMMO
Scenografa VALENTINA SAVINO
Installazioni NICOLA D’AGNELLI

Programma

R. DI MARINO 
Quattro cartoline dall’Italia per flauto, ottavino e archi Roma – Amalfi – La leggenda di Maja – Paese in festa
A. PIAZZOLLA 
Primavera porteña
   M. RICHTER    
Estate
            P. GLASS           
Autumn
      A. VIVALDI       
Inverno

di Antonio Cesare Smaldone


Quando leggiamo proposte di cartellone che prevedono l’esecuzione delle famigerate “Stagioni” la reazione istintiva può essere generalmente di due tipi: una mano in fronte per il disappunto suscitato da situazioni improvvisate, oppure l’interesse dato da esecuzioni che promettono una rispondenza filologica. Per ciò che concerne le “Stagioni” che abbiamo avuto interesse a seguire in Sala “G. Verdi” non ci siamo trovati né nel caso uno né nel caso due, avendo partecipato ad una opzione tre che rivela un progetto di più ampio respiro dalla connotazione interessante. Il filo conduttore dato, prevedeva: quattro stagioni, quattro compositori, quattro cartoline dall’Italia. La serata si è aperta con “Quattro cartoline dall’Italia” di Roberto Marino (compositore del 1956): “Roma”, “Amalfi”, “La leggenda di Maja” e “Paese in festa” sono dei piccoli quadri descrittivi molto ben organizzati, sia per successione che per costruzione, nei quali è dato al Flauto traverso e all’Ottavino (a seconda dei casi) il ruolo di “Voce recitante” che spieghi all’ascoltatore il disegno espressivo che rappresenta i vari luoghi/situazioni. In questo compito la flautista Sarah Rulli ha offerto una prova molto convincente, così come testimoniato da una calorosa accoglienza del pubblico e, altrettanto, dal bel ricordo lasciatoci. In questa prima composizione che costituisce il progetto “Quattro per quattro”, così come in quelle che seguono, la presenza di un solista non soltanto interagisce con la giovane e interessante Orchestra “Antonio Vivaldi” ma viene supportata e spiegata molto intensamente  dal gioco di proiezioni del Video Designer Leandro Summo sulle Scenografie di Valentina Savino. L’effetto è quello di un coinvolgimento spaziale completo, dal Palco alla Sala durante le esecuzioni e, per bilanciamento, dalla Sala al Palco al momento dei convinti applausi. La seconda tappa del progetto prevede, dopo le cartoline italiane, l’esplorazione delle quattro Stagioni attraverso quattro autori che, per Stile ed Epoca, rappresentano a loro volta delle stagioni della musica molto diverse tra loro.

da sinistra: Dino De Palma, Sarah Rulli, Lorenzo Passerini

Primavera porteña” di Astor Piazzolla, “Estate” di Max Richter, “Autumn” di Philip Glass, “Inverno” di Antonio Vivaldi. Se noti a tutti sono il primo e l’ultimo lavoro, meno lo sono quelli centrali: altro punto di interesse del progetto. In questa serie di Stagioni il violino solista di Dino De Palma svolge sia il ruolo descrittivo che gli è affidato dalla partitura attraverso un’esecuzione sicura e ricca di preziosi dettagli, sia quello di ispirazione per la scelta dei colori e delle inflessioni che la Direzione Musicale di Lorenzo Passerini va efficacemente ad infondere con chiaro coinvolgimento all’Orchestra “A. Vivaldi” sempre rispondente e con diverse punte di nota. Il susseguirsi delle Stagioni naturali assume il significato, grazie alla già citate proiezioni, di incedere armonico delle Stagioni della vita. Avvicinamenti, allontanamenti, sprazzi di luce e profondità delle ombre seguono perfettamente il gioco musicale molto ben operato da Passerini e De Palma così da trasporre il pubblico in una condizione di personale e complice riflessione. L’operazione parrebbe semplice ma, proprio per la natura degli argomenti musicali trattati, non lo è: il rischio di cadere nella banalità è molto alto in questi casi. Tutt’altro che banali sono i musicisti in scena, e, altrettanto stimolanti e ben giocate sono le rese “sceniche” nella loro composizione e successione. Una Serata Musicale che trova il consenso del pubblico e la felice impressione dei numerosi “addetti ai lavori” presenti. Una serie di cartoline e di Stagioni che hanno coinvolto e dato modo ad ognuno dei presenti di viversi in maniera personale il proprio percorso di vita. Bello!

Milano 21 gennaio 2019

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